La ferita che il maltempo dello scorso giugno ha inferto a Lavena Ponte Tresa è di certo ancora aperta: le immagini dei fiumi di fango scesi dalle montagne, con l’esondazione del Dovrana e di altri sei torrenti, e gli ingenti danni alla biblioteca sono sicuramente ancora vive negli occhi degli abitanti del paese sulle sponde del lago Ceresio.
E l’attenzione dei residenti è rimasta alta lungo tutti questi mesi, tanto che, non molti giorni fa, alcuni di loro hanno segnalato sui social network la presenza di un grosso accumulo di rami proprio sul letto di uno dei corsi d’acqua, non lontano dalle abitazioni nella zona di via Ardena: una vera e propria “diga naturale” che blocca il torrente.
In questo momento, certamente, la quantità di acqua che scorre non rappresenta una grande minaccia, ma con l’avvicinarsi delle stagioni più calde – quelle in cui si verificano i nubifragi più intensi – la prevenzione diventa un’attività davvero fondamentale dalla quale è ormai impossibile prescindere.
Come riporta il quotidiano locale La Prealpina, la risposta del sindaco Massimo Mastromarino alla segnalazione dei suoi concittadini non si è fatta attendere: la Protezione civile, infatti, ha effettuato immediatamente un sopralluogo sul posto per verificare la situazione e capire quali interventi – definiti “doverosi” dal primo cittadino stesso – saranno dunque necessari per risolverla.
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