Luino | 22 Aprile 2020

Il consiglio comunale approva il PGT per progettare la trasformazione di Luino

In una seduta fiume, durata oltre 6 ore e mezza, la maggioranza ha approvato il nuovo piano. Aree centrali protagoniste, critiche dalla minoranza

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Viabilità, sicurezza e costi sono i tre fattori attorno ai quali da tempo si concentrano le perplessità della minoranza luinese sul futuro urbanistico della città, disciplinato dal Piano di governo del territorio (PGT) e dalla sua variante di medio termine, quella che l’assemblea cittadina ha approvato in via definitiva nella giornata di ieri, durante la seduta che, per la prima volta, si è svolta in video conferenza ed è durata quasi sette ore.

I dubbi sono in particolare quelli dei consiglieri Giovanni Petrotta ed Enrica Nogara, che hanno confermato il loro parere negativo dopo il primo voto dello scorso ottobre (confermata anche l’astensione degli altri rappresentanti della minoranza, Franco Compagnoni e Pietro Agostinelli, assente per ragioni di lavoro il capogruppo Giuseppe Taldone).

Riflettendo sull’ex Svit i due consiglieri dem respingono l’idea di un parcheggio multi piano sotterraneo, che porterebbe ad un incremento del traffico insostenibile per un’area così centrale, anche in prospettiva di un’importante modifica, in questo caso praticamente certa: la rotatoria che sorgerà proprio tra l’uscita del parcheggio ex Svit e via Cairoli, con l’avvento di Alptransit e la chiusura del passaggio a livello che conduce verso via Voldomino.

Oltre ai tanti punti interrogativi sul ruolo che ricoprirà l’area Visnova nel piano (“area commerciale oppure il tanto discusso palazzetto dello sport?“), l’attenzione dei due esponenti de “L’altra Luino” si è concentrata prevalentemente sul “piatto forte” della variante, ovvero la riqualifica dell’area Ratti. Il progetto – ora è ufficiale – verrà affidato a privati, con l’obiettivo di trasformare la superficie in un centro nautico, residenziale e commerciale che rappresenti il nuovo biglietto da visita della città, atteso da quasi un decennio.

Che ne sarà delle operazioni di bonifica – domandano Nogara e Petrotta ora che anche il secondo voto sul PGT è stato archiviato, dopo il primo sì della maggioranza nell’autunno scorso -? Si tratta di una superficie su cui sorgeva una fonderia. Tale operazione (quella di bonifica, appunto, ndr) sarà essenziale e il Comune non dovrà dimenticarsi, nell’organizzarla, della possibilità di accedere a finanziamenti regionali ed europei”. Salute ma anche tutela del verde, questa l’altra priorità suggerita dai due consiglieri. Le idee sono le seguenti: un nuovo tratto di pista ciclabile con passeggiata a lago e un collegamento con il parco Boschetto di Germignaga, tramite ponte dedicato.

Sullo scalo ferroviario, infine, la destinazione prevista per il recupero delle due componenti dismesse, “quinta locale” ed “ex Parigine“, con il cosiddetto “smart border“, progetto interreg legato alla realizzazione di centinaia di nuovi posti auto e all’introduzione di soluzioni per il trasporto sostenibile, non spinge in secondo piano altri aspetti su cui continua a ragionare la minoranza. Il primo riguarda i potenziali requisiti per il riconoscimento di “beni di interesse culturale“, e dunque da sottoporre a tutela specifica, all’interno della vasta area della stazione. “L’amministrazione se n’è preoccupata prima di passare all’approvazione definitiva del PGT?”, domandano Petrotta e Nogara; il secondo aspetto è invece relativo alla dichiarata volontà di favorire la riqualifica degli spazi nel tessuto urbano, e alla presunta incoerenza della stessa con le modalità operative scelte.

“Se l’obiettivo delle trasformazioni è procedere ad un progressivo riassorbimento nel tessuto urbano di aree, spazi, luoghi e volumi ferroviari dismessi o dismettibili, agevolando l’integrazione trasportistica con il riposizionamento di terminal bus e con la formazione di parcheggi nonché con il miglioramento del sistema viabilistico – sottolineano ancora i due esponenti de “L’altra Luino” – non si comprende che idee ci siano se la destinazione d’uso è ‘mix residenziale e attività compatibili’ con ‘recupero per attività ricettive o di servizi dell’ex deposito denominato quinta locale”.

Il comune – questo il quesito finale – procederà con il recupero o viceversa rinuncerà, accettando la cessione gratuita dello spazio che in futuro potrebbe godere di una considerevole rivalutazione, in caso di nuovi progetti?

“E’ per questa ragione – concludono i consigliere Petrotta e Nogara – che vi chiediamo vivamente di avere il coraggio di rivedere le varianti presentate, ritirandole e riproponendole dopo una opportuna verifica. Spero che vi rendiate conto che ciò che state proponendo si tramuterebbe in un danno probabilmente irreparabile per la città”.

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