Curiglia con Monteviasco | 7 Marzo 2019

Monteviasco, “Silvano Dellea morto schiacciato dall’impianto. Si esclude il malore”

A renderlo noto la perizia del medico legale, il professor Cesare Garberi. Nessuna certezza, nel frattempo, sulla riattivazione dell'impianto di risalita

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Quel 12 novembre 2018 rimarrà una data indelebile per tutta la comunità non solo di Curiglia con Monteviasco, ma anche di Dumenza e di Maccagno con Pino e Veddasca. L’incidente avvenuto sulla funivia, infatti, ha portato via ad amici, parenti, colleghi e conoscenti Silvano Dellea, una persona benvoluta da tutti, come dimostrato dal sentito abbraccio dei tanti presenti nel giorno dell’addio nella chiesa di San Giorgio a Runo.

Se in queste settimane l’attenzione si è concentrata maggiormente sull’isolamento del borgo e del mancato funzionamento della funivia, a quasi quattro mesi di distanza, oggi, invece, è stata resa nota la perizia effettuata dal professor Cesare Garberi, docente all’Uninsubria e dottore presso l’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Varese, riguardante la dinamica della morte di Silvano, deceduto mentre stava compiendo un attività di manutenzione sull’impianto.

Il 60enne manutentore, da quanto si apprende, era partito dalla stazione di monte di Monteviasco, diretto verso Ponte di Piero, per compiere l’intervento di manutenzione: poco prima dell’arrivo alla stazione di valle, però, “l’imbracatura indossata dall’uomo, che in quel momento doveva trovarsi sulla scaletta di servizio della cabina, si sarebbe impigliata nella ringhiera della pedana di ispezione metallica che sporge orizzontalmente dal muro dell’edificio“.

Qui, il movimento della cabina avrebbe provocato la caduta del sessantenne, che prima di rimanere schiacciato contro la struttura, ha battuto violentemente la testa contro uno spigolo. Questa ipotesi negli scorsi mesi era stata ventilata dal legale della famiglia dell’uomo, l’avvocato Corrado Viazzo.

La morte di Silvano, quindi, si sarebbe verificata esclusivamente per causa violenta, verosimilmente accidentale, avvenuta in occasione di lavoro“, e per il medico legale non vi è l’ipotesi di malore, come affermato dal professor Garberi: “Possiamo pertanto ragionevolmente escludere l’eventualità di un malore improvviso“.

Nel frattempo, però, prosegue il lavoro della Procura di Varese che a dicembre, dopo aver disposto l’autopsia, aveva annunciato che per il decesso di Silvano vi erano nove indagatati per omicidio colposo: i sette componenti della cooperativa che gestiva l’impianto, l’ingegnere preposto per la sicurezza e il macchinista. Sarà da capire ed accertare se vi sono responsabilità penali.

Ancora nessuna certezza, infine, per la riattivazione della funivia, dopo la notizia relativa ad alcuni privati interessati a farsi avanti per la gestione dell’impianto di risalita.

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