Dumenza | 19 Novembre 2018

A Dumenza un’intera comunità commossa dà l’addio al suo Silvano

Un funerale sentito e commovente, gremita la chiesa di conoscenti. Ancora grande incredulità per quanto avvenuto presso la funivia di Curiglia con Monteviasco

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Una giornata triste quella di oggi tra Dumenza e Curiglia con Monteviasco che ha dato addio a Silvano Dellea, il 60enne che solo una settimana fa ha perso la vita nel tragico incidente avvenuto presso la funivia che collega Ponte di Piero a Monteviasco. Gremita la chiesa di San Giorgio a Runo, sopra la quale una leggera coltre di neve ha voluto elegantemente salutare per l’ultima volta Silvano.

Centinaia, infatti, le persone che a poco a poco, accompagnate da un silenzio assordante di grande rispetto e cordoglio, hanno riempito la chiesa e che hanno voluto rendergli omaggio, dopo aver espresso il loro grande dispiacere già in questi giorni. Non solo i suoi colleghi della Polizia Locale di Maccagno con Pino e Veddasca, dove era dipendente dal 1996, ma anche sindaci in rappresentanza dei loro comuni, tra cui Ambrogio Rossi di Curiglia, Fabio Passera di Maccagno, Valerio Peruggia di Dumenza, e Luca Baglioni di Agra. Tra loro anche il presidente della Comunità Montana Francesco Paglia, le altre forze dell’ordine e numerose realtà e associazioni del territorio, come la Protezione Civile, il Corpo Musicale di Curiglia e l’Avis della Valdumentina.

La moglie Patrizia, la figlia Ilaria, i fratelli, tutti i famigliari, amici e conoscenti hanno raccolto l’abbraccio di un’intera comunità, dalla Veddasca alla Valdumentina, che è ancora incredula per quanto avvenuto sull’impianto di risalita tanto amato da Silvano. Tante le persone che, trovandosi in Chiesa non si spiegavano ancor oggi come possa essere avvenuto l’incidente che ha tolto Silvano dall’affetto dei suoi cari.

Don Corrado, insieme a don Giorgio e don Franco, ha voluto ricordare Silvano, evidenziando l’enorme vuoto lasciato dal vigile urbano e facendo proprie domande inevitabili in situazioni tragiche come queste, dopo aver letto il passo del vangelo riguardante la nota storia di Lazzaro: “Perché questa morte così improvvisa e incomprensibile?”. Una domanda che, secondo il parroco, non potrà avere risposta, e che i cari devono lasciarsi alle spalle consegnando al Signore i loro dubbi.

Silvano – ha spiegato don Corrado – era un uomo di legge, ma sempre vicino alle persone, dimostrando quanto senso civico, solidarietà e rapporti di stima, fiducia e rispetto siano importanti nella nostra società. Non cercava mai il confronto accesso, ma accoglieva con la sua signorilità il prossimo e donava alla comunità il suo impegno quotidianamente, come faceva con la funivia. Il posto di Silvano, che sarà insostituibile, lo prenderà ciascuno di noi, ognuno nella misura in cui si sentirà responsabile. Salutiamo un uomo giusto e un uomo buono, con la speranza che i suoi messaggi di solidarietà e bontà camminino nelle nostre azioni quotidiane”.

La funzione religiosa si è chiusa la preghiera del vigile urbano e quella del donatore di sangue. All’uscita, invece, tanti volti commossi hanno salutato il feretro che in seguito ha raggiunto il cimitero di Curiglia. Il ricordo di Silvano e la pioggia hanno fatto da cornice, e le gocce d’acqua hanno accarezzato le lacrime dei tanti presenti, rendendo unico ed intenso un momento così triste.

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