Luino | 28 Febbraio 2019

Luino: il caso Primi accende il consiglio comunale. Ancora nessuna risposta sul loro destino

Stupore per la frecciatina dell'assessora Franzetti alla Miglio: "D'accordo con il consigliere Agostinelli, se i cittadini reclamano è loro diritto conoscere”

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Oltre agli annunci del sindaco Andrea Pellicini, sul giorno dell’inaugurazione di Palazzo Verbania e sull’intitolazione del campo sportivo del Parco Margorabbia ad Annibale Frossi, senza dimenticare la denuncia del consigliere di minoranza Giovanni Petrotta, sulla situazione della linea Luino-Gallarate, diversi argomenti sono stati affrontati nell’assemblea cittadina di mercoledì sera, alla quale erano assenti i consiglieri Marco Rossi, Enrica Nogara e Giuseppe Taldone, mentre il vicesindaco Alessandro Casali, dopo l’appello, si è assentato per l’intera seduta, facendo rientro in aula a pochi minuti dalla fine.

La seduta, su richiesta del capogruppo leghista Antonio Palmieri, è iniziata ricordando con un minuto di silenzio Giuseppe Zamberetti, il padre della Protezione civile spirato lo scorso mese. Tanti i temi affrontati negli interventi iniziali, la prevenzione dei boschi, la sicurezza legata alla viabilità, la richiesta all’amministrazione di partecipare a “M’Illumino di Meno” e alcuni problemi riscontrati all’illuminazione pubblica, anche nel centro cittadino.

Oltre l’approvazione della “Proroga della validità del documento di piano del PGT vigente“, con l’astensione della minoranza, a tenere banco ancora una volta il caso Primi, quando è intervenuto il consigliere Pietro Agostinelli che ha denunciato la situazione della ditta, degli espropri per realizzare la bretella che collega via San Pietro e via Bernardino Luini e delle conseguenti modifiche alla circolazione. Nel progetto definitivo di RFI, infatti, si evince che sorgeranno due semafori per regolare l’uscita dall’arteria parallela alla linea ferroviaria.

Siamo preoccupati per il futuro della ditta Primi, crediamo che meritino più attenzione da questa amministrazione – ha affermato Agostinelli -. Si tratta di un’azienda nata nel 1927, con quattordici dipendenti e non sanno nulla di cosa avverrà alla loro attività nei prossimi mesi”. Al momento, infatti, ancora non si conoscono il crono-programma dei lavori e, soprattutto, i dettagli dell’esproprio della loro area. “Il progetto definitivo RFI lo ha presentato ad aprile dello scorso anno, mentre a noi, durante il consiglio comunale di maggio, non avevate detto nulla – ha continuato Agostinelli -. L’installazione dei due semafori in via Luini comporterà gravi disagi alla circolazione stradale, soprattutto all’ingresso e all’uscita dei bambini e ragazzini delle elementari e delle medie, creando anche pericolo per gli automobilisti e i pedoni. Penso sia un fatto gravissimo: è stato fatto uno studio di fattibilità o aspettiamo come sempre all’ultimo minuto? Spero vivamente che i Primi non chiudano, a queste condizioni io non so se terrei aperta la ditta”.

Una stoccata all’assessora di competenza (Trasporti), Alessandra Miglio, è arrivata, inaspettatamente, dalla collega ed assessora ai Servizi Sociali, Caterina Franzetti, che si è trovata d’accordo con Agostinelli e ha invitato Miglio a rispondere: “Se i cittadini reclamano è loro diritto conoscere tutto, soprattutto se ci sono eventuali ritardi o mancate comunicazioni”.

La risposta dell’assessora Miglio, però, non si è fatta attendere: “Abbiamo già ricevuto i Primi in passato insieme al sindaco e per la copia del progetto che hanno chiesto ad Rfi avremmo potuto fare da mediatori. Senza dubbio è una questione delicata che stiamo studiando, ma presenteremo le problematiche che abbiamo riscontrato a Milano, in un incontro con chi dirige i lavori. Vogliamo un confronto per capire le alternative possibili sul traffico stradale, senza creare disagi a nessuno”.

Qualche spiraglio, quindi, per avere risposte concrete, sembra arrivare, anche se attualmente la preoccupazione rimane tanta. Nel frattempo, però, il sindaco Pellicini ha ribadito gli investimenti stanziati da Regione, 10 milioni di euro, e da Rfi, 20 milioni, per la realizzazione di AlpTransit e delle opere di compensazione, quest’ultime oggetto di richieste da parte di Agostinelli che ha domandato all’amministrazione “Chi paga la rotonda di via XXV Aprile? Rfi o cittadini?”. Dalla maggioranza, per il momento, nessuna risposta.

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