Un’immagine che lo ritrae sorridente, così come lo ricordano tutti, sulla bara in legno chiaro sulla quale spicca anche una corona di girasoli e fiori gialli. Simbolo della grande solarità di Mario Gambato, odontoiatra ed ex presidente della Pro loco di Luino scomparso negli scorsi giorni tra l’affetto della moglie Alessandra Miglio, ex assessore luinese, la figlia Alice e i familiari tutti.
La chiesa di San Pietro in Campagna straripa di persone, così come il sagrato, dove un tiepido sole invernale ha accolto il feretro. In tantissimi, infatti, hanno voluto dare l’ultimo abbraccio e l’ultimo saluto a un uomo amato e stimato in tutta la città e nei paesi limitrofi, comprese molte autorità, a testimonianza del suo impegno per la comunità del territorio, non solo da presidente della Pro loco ed ex candidato sindaco anni fa a Germignaga, suo paese di origine, ma anche per la sua passione per il suo lavoro, l’odontoiatria, per la musica e per gli altri.
Presenti l’assessora Elena Brocchieri, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il comandante provinciale dei Carabinieri Gianluca Piasentin, il comandante della Compagnia di Luino Vincenzo Piazza e il comandante del Nucleo TPC di Udine (e in precedenza della Compagnia luinese) Alessandro Volpini e l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, legato da una lunga amicizia alla moglie Alessandra.
A leggere la prima, struggente lettura, tratta dal libro di Isaia, la moglie Alessandra, che l’ha scelta in prima persona. Parole “di straordinaria tenerezza”, come le ha definite il prevosto don Sergio Zambenetti durante un’omelia sentita e che non ha voluto lasciare spazio alla tristezza e al dolore, ma a un ricordo sereno e sorridente di Mario Gambato.
«Non si poteva non voler bene a Mario – ha commentato il prevosto – con quel sorriso che dice tutto della sua vita e della sua esperienza umana di uomo che ha saputo sfruttare bene le sue doti e i suoi talenti e ha cercato di metterli anche a disposizione degli altri».
«La vostra presenza – ha detto don Sergio rivolgendosi alle tantissime persone in chiesa – è un segno di grande amicizia. Si faceva presto a entrare in relazione con lui, era estremamente empatico, e non si può non sorridere guardandolo. La sua stessa presenza era portatrice di sorriso».
La mano della moglie Alessandra, che ha lasciato sulla bara una rosa bianca, e un lungo e commosso applauso di tanti amici e parenti hanno accompagnato il feretro verso la cremazione a Varese. Mario riposerà nel cimitero di Germignaga.
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