Luino | 23 Novembre 2018

Comitato di Luino: “Insieme a Cuasso e ai sindaci per difendere i nostri Ospedali”

Un quadro drammatico quello presentato dal presidente del comitato e dottore Sergio Moalli: "Liste d'attese infinite e grave carenza di personale medico"

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Una serata di confronto, quella di ieri sera, nonostante le tante assenze, tra il Comitato Pro Ospedale di Luino, gli amministratori e i sindaci del Piano di Zona del Distretto di Luino, in cui sono inseriti 24 comuni del territorio: presenti solo Agra, Brezzo di Bedero, Dumenza, Germignaga, Lavena Ponte Tresa, Luino e Maccagno con Pino e Veddasca, con tante poltrone vuote in sala consiliare, soprattutto tra i comuni del Piambello.

A fare gli onori di casa il sindaco di Maccagno, Fabio Passera, nonchè presidente del Piano di Zona, che si è detto molto soddisfatto della volontà di organizzare questo incontro con l’obiettivo di confrontarsi, per conoscere i problemi che evidenzia il comitato di cittadini che da anni ormai si è attivato per tutelare il nosocomio luinese.

Un quadro a dir poco drammatico quello presentato dal dottore Sergio Moalli, presidente del Comitato: “Il comitato è nato come anticorpo per andare a risolvere una situazione patologica. Non vogliamo distruggere, ma solo essere ascoltati per diventare un efficace strumento nei confronti del sistema sanitario. Pensavamo che tutto stesse andando bene con l’arrivo dei due primari, anche se altri comitati hanno riscontrato criticità. È stato creato un grande serbatoio, ma ormai è vuoto e si svuota sempre più. I numeri ci danno ragione: i servizi, le visite e gli esami sono in vistoso calo e le liste d’attese sono a dir poco lunghe. I reparti sono in difficoltà, i medici che andranno in pensione non sappiamo al momento se verranno rimpiazzati, e lo stesso vale per la situazione degli ambulatori. A Luino per un ecografia addome bisogna aspettare ottobre 2019, per una tac marzo 2019. Abbiamo attrezzature moderne ma che non vengono usate”.

“La medicina con il primario Dentali si è risollevata, va bene, ma tutti gli ambulatori hanno gli stessi problemi con visite che non sono programmabili prima di giugno 2019, stessa cosa per la chirurgia – denuncia ancora Moalli -. Insomma, inutile girarci intorno, dal 2000 ad oggi è un continuo calo. Senza dubbio il malato viene prima di tutto, ma i problemi sono anche strutturali: il quarto piano non è climatizzato, il tetto al quinto ha infiltrazioni di acqua e il laboratorio è in uno scantinato pieno di gente. C’è un grande senso di abbandono. Certo, sono state sistemate le cucine e il riscaldamento, ma le caldaie andavano bene visto che sono state portate a Cuasso. Queste sono scelte a livello regionale alle quali il dg Bravi deve rispondere. Scelte che ci indicano quanto il futuro sia incerto, come ad esempio i medici che dovranno coprire turni a Tradate. Ma vi rendete conto? Qua ci sono problemi gestionali, non sono medici scomparsi improvvisamente”.

Dobbiamo organizzarci insieme – conclude Moalli -, sia con voi amministratori che con il Comitato di Cuasso. Chiediamo di essere ascoltati, perchè senza i rappresentanti di comuni non ci sarà mai un concreto progetto”.

Dopo la denuncia di Moalli tanti gli amministratori presenti che sono intervenuti: la sindaco di Brissago Valtravaglia, Giusy Giordano, dando ragione all’ex primario, parla di Luino e Cuasso come realtà ospedaliere completamente diverse: “I numeri produttivi di Luino nulla hanno a che vedere con Cuasso, dove vi è una metodologia sanitaria diversa. Noi dovremo batterci quotidianamente per il territorio, ed i sindaci devono farlo in prima linea”. Dello stesso avviso anche Patrizia Martino, portavoce del Comitato, secondo la quale “se il presidio di Luino non diventerà una struttura autonoma di primo livello andrà sempre peggio”.

Per il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, da tempo impegnato nel tutelare l’Ospedale, è giusto confrontarsi con il comitato, ma bisogna parlare anche degli aspetti positivi “per essere obiettivi. Insieme al comitato abbiamo ottenuto risultati importanti, come il potenziamento dell’Ortopedia. Che vi sia un problema di carenza di personale è sotto gli occhi di tutti, specialmente con i pensionamenti che si stanno susseguendo in questi mesi. Sono necessarie assunzioni dal prossimo anno. È in corso la mobilità per reperire altri ortopedici poi, nel caso, sarà indetto un concorso. La nostra è una zona difficile da raggiungere, per questo facciamo fatica. A breve sarà assunto un nuovo internista, in arrivo da Oristano, così come arriverà un medico in Pronto Soccorso, con contratto indeterminato. Dobbiamo mettere in evidenza tutto, gli aspetti sui quali lavorare e da difendere senza dimenticare i punti di forza”.

Secondo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa, è fondamentale che i sindaci stiano vicino ai cittadini, ma allo stesso tempo è importante che la nascita di più comitati non diventi occasione per dividersi. Così facendo, infatti, non si farebbe il bene per i cittadini. A lanciare un chiaro messaggio di apertura al Comitato, invece, è il sindaco di Germignaga, Marco Fazio: “Sarebbe utile che il comitato di Luino facesse un monitoraggio della situazione sanitaria del nostro territorio lavorando insieme a Cuasso e a Cittiglio. Non possiamo pensare di aver tutto, ma dobbiamo avere il coraggio di criticare con chiarezza le scelte politiche. Potremmo organizzare appuntamenti stabili, in cui il comitato ci presenti i suoi report regolarmente, con l’obiettivo di avere il tema sempre in primo piano”.

Proposta che trova d’accordo anche il sindaco di Agra, Luca Baglioni: “È ovvio che una serata non possa risolvere le criticità, ma era importante esserci questa sera (ieri, ndr). La politica locale deve mettere il vento in poppa a chi decide, in questo caso Regione Lombardia. La conoscenza critica deve diventare massa critica e il comitato può aiutare noi amministratori, informandoci periodicamente. Sono molto soddisfatto dell’incontro, un piccolo passo per fare insieme un cammino più lungo”.

“In un’ottica di equilibrio – chiude Passera -, sarebbe utile elaborare un documento per storicizzare i vari problemi, che potrebbero essere sottoposti ed analizzati da parte dei sindaci. Credo sarebbe utile indire una riunione, magari dopo Natale, insieme al comitato di Cuasso. Sarebbe interessante confrontarsi per lavorare con l’obiettivo di risolvere le criticità di un territorio unico”.

Le assenze di un gran numero di comuni e amministratori della Val Ceresio, della Val Marchirolo e della Valganna, però, evidenziano che la politica a livello territoriale non sia ancora unita sul territorio. Oltre al fatto che le strutture sanitarie sono da ripensare, nonostante la riforma regionale, la speranza è quella che le esigenze dei due comitati, Luino e Cuasso, non vadano a delegittimarsi a vicenda, per il bene di tutta la comunità dell’Alto Varesotto.

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