Luino | 2 Novembre 2018

Luino, caso mensa e buoni pasto: “Accolte le richieste dei genitori per migliorare il menù”

Rimangono sul tavolo diversi problemi, come quello di un padre che a causa dell'aumento dei prezzi avrebbe voluto far portare a scuola alla figlia la schiscetta

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Si è tenuta nel tardo pomeriggio di martedì, in Municipio a Luino, una riunione tra i rappresentanti del comune il Comitato dei genitori, gli insegnanti e gli appaltatori del servizio. L’argomento all’ordine del giorno era la situazione della mensa scolastica all’Istituto Comprensivo “Bernardino Luini”, da settembre al centro di numerose polemiche a causa del secondo rincaro dei buoni pasto in due anni.

“L’incontro di martedì sera in comune è stato molto importante – spiega il sindaco di Luino, Andrea Pellicini -. L’appaltatore del servizio mensa ha ascoltato le segnalazioni e accolto le richieste di genitori e insegnanti per integrare il menù settimanale. Tutti hanno concordato sulla necessità di mantenere un costante coordinamento tra comune, scuola, famiglie e appaltatore del servizio. Prossima verifica in dicembre”. In quell’occasione ci si confronterà sulle proposte per il menù estivo da dare ai bambini.

Ai rincari dei pasti, però, si sono aggiunte le critiche dei genitori alla qualità del menù proposto ai bambini, disagio che è stato raccolto dal primo cittadino, che ha organizzato l’incontro. Restano, però da sciogliere alcuni nodi in merito ai problemi riscontrati per i pasti dei bambini in mensa nelle diverse strutture dell’Istituto del territorio.

In una struttura luinese, infatti, un papà, per ovviare all’aumento del buono pasto e alla qualità del pranzo, ha provato a fornire il pranzo da portare a scuola alla figlia, possibilità che è stata rifiutata dalle maestre. “Come è noto – spiega il papà -, il Consiglio di Stato si è espresso in modo chiaro e univoco in tal senso: ‘Previo l’osservanza delle norme igieniche, ogni tentativo di impedimento è lesivo alla libertà della persona’. Per questo chiedevo l’immediata applicazione di quanto legalmente deciso”. Al momento la situazione è al vaglio del Ministero dell’Istruzione e una decisione in merito verrà presa nelle prossime settimane. Nel frattempo, però, la situazione non è ancora stata chiarita, né dalla scuola, né dal comune.

Oltre a questi i genitori hanno fatto altre proposte: “Abbiamo richiesto l’inserimento della possibilità che i bambini, una volta arrivati a scuola la mattina – spiega un papà – possano chiedere un piatto di pasta in bianco. L’azienda non ci ha detto di no, quindi credo non vi saranno problemi. L’unico nodo da sciogliere, però, è quello legato alla ‘schiscetta’, con la scuola e il comune che dovranno prendersi le loro responsabilità per gestire al meglio la questione tra spazi, acque e organizzazione dei pranzi. Al momento ancora non abbiamo avuto risposte, che speriamo di ottenere al prossimo incontro”.

Queste riunioni sono iniziate dopo le polemiche scaturite per l’aumento dei buoni pasto della mensa scolastica (1,20 euro in due anni). Il problema, infatti, era venuto fuori il primo giorno di scuola e aveva creato non pochi malumori tra i genitori a tal punto che, nei giorni successivi era stato raccolto da parte di tutta la minoranza luinese, che con una forte presa di posizione richiedeva al comune un passo indietro sull’aumento dei buoni pasto. Era stato l’assessore al Bilancio Dario Sgarbi a spiegare i motivi di tale decisione, che i genitori hanno accolto parzialmente.

In stand-by, invece, la situazione relativa ai conti della mensa scolastica per l’anno scolastico 2017-2018 sul bilancio comunale. Il tema, almeno nell’ultima occasione di confronto con i genitori, non è stato approfondito.

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