Luino | 25 Settembre 2018

In attesa dell’ordinanza, Luino si prepara per approvare il regolamento sul gioco d’azzardo

Dati preoccupanti ed allarmanti quelli presentati ieri sera dall'assessore ai Servizi Sociali Caterina Franzetti. "Un regolamento fondamentale per la comunità"

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Nel 2016 in città si sono giocati oltre quarantotto milioni di euro, di cui la metà alle video lottery. Due volte un bilancio del nostro comune“. Con queste parole l’assessore ai Servizi Sociali, Caterina Franzetti, in occasione della Commissione Welfare del comune di Luino, riunitasi ieri, ha iniziato la presentazione del nuovo regolamento sul gioco d’azzardo patologico che venerdì sera, durante la seduta di consiglio comunale, sarà approvato.

Dopo la sosta estiva, torna a ravvivarsi così l’iter burocratico-politico che porterà tutti i ventiquattro comuni del Piano di Zona ad approvare in consiglio comunale le nuove norme. Tante le slide lette e commentate dall’assessore Franzetti ai presenti: oltre ai tecnici comunali incaricati, hanno potuto ascoltare il resoconto anche i consiglieri di maggioranza Antonio Palmieri, Giovanna Ballinari e il presidente del consiglio, Davide Cataldo, quelli di minoranza, Giovanni Petrotta e Pietro Agostinelli, e il vicepresidente del Piano di Zona, l’architetto Massimo Mastromarino, nonché sindaco di Lavena Ponte Tresa.

Dati allarmanti, preoccupazione dilagante degli amministratori e azioni per contrastare il gioco d’azzardo patologico: questi i temi affrontati. Troppi, infatti, a Luino i trentuno esercizi commerciali che al loro interno possiedono macchinette “mangiasoldi” (17 a Lavena Ponte Tresa, otto a Cunardo e Mesenzana e sette a Marchirolo). Circa 200 le attrezzature presenti, per una media di una ogni settanta abitanti. Un numero eccessivo.

Dei 24 comuni del Piano di Zona, finora, solo otto devono ancora approvare il regolamento in consiglio (il 33%), passaggio istituzionale che avverrà senza dubbio in questi giorni. Se le richieste di aiuto al SERT dell’ASST dei Sette Laghi tra il 2000 e il 2004 corrispondeva a 45 persone (43 uomini e due donne), tra il 2015 e il 2018 è cresciuto in modo esponenziale, arrivando a quota 269 persone (211 uomini e 58 donn).

Proprio per questa ragione, per limitare questa grande problematica sociale, il regolamento, solo nel caso in cui verrà approvata anche l’ordinanza da parte dei comuni, andrà concretamente a determinare nuove disposizioni, come lo spegnimento di queste attrezzature dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, e sanzioni da 100 a 500 euro per chi non rispetta gli orari. L’assessore Franzetti e il sindaco Mastromarino hanno annunciato che, a fronte delle rimostranze dei gestori (che hanno inviato numerose lettere di reclamo alle amministrazioni locali), non vi sarà alcun incontro con commercianti e associazioni di categoria, se non dopo l’approvazione dell’ordinanza. A questa poi, prima dell’incontro, seguirà un periodo di sperimentazione utile a tutti per capire dove intervenire e migliorare, nel caso, la situazione o risolvere le criticità.

Da segnalare, infine, che sul territorio vi sono cinque comuni che non registrano la presenza di apparecchi, Bedero Valcuvia, Marzio, Cadegliano Viconago, Agra e Curiglia con Monteviasco. Da questi piccoli borghi sarebbe utile partire per affrontare uno tra i più grandi mali di questo decennio.

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