Varese | 22 Giugno 2018

Varese, al Del Ponte operazione per curare l’epilessia ad una bimba di 5 anni: primo caso in Italia

L’impianto del neurostimolatore di ultima generazione da parte dei Neurochirurghi è avvenuto mercoledì ed è durato due ore circa. “Per noi punto di partenza”

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È stato impiantato l’altro ieri, mercoledì 20 giugno, dai Neurochirurghi dell’ospedale di Circolo di Varese il primo neurostimolatore vagale di ultima generazione su una bambina di cinque anni. Si tratta della paziente più giovane in Italia ad essere sottoposta a questo tipo di intervento – che in Lombardia si esegue solo in due centri – necessario per curare le forme di epilessia resistenti ai farmaci.

“L’elettrostimolatore che abbiamo impiantato intorno al nervo vago della piccola è un’apparecchiatura intelligente, davvero innovativa – ha spiegato il dottor Alessandro Dario, il neurochirurgo che ha eseguito l’intervento insieme alla collega Emanuela Cartini e con la supervisione del primario della Neurochirurgia, Davide Locatelli -: sulla base del ritmo cardiaco riesce a cogliere i segnali di una crisi epilettica in arrivo e la blocca sul nascere, offrendo così alla bimba la possibilità di vivere una vita normale”. L’epilessia, infatti, è una patologia che può essere davvero impegnativa per chi ne è affetto e per i suoi famigliari: insorge spesso nei primi anni di vita e, nei casi più gravi, come quello in questione, determina continue crisi (anche venti al giorno) che impediscono a chi ne è colpito di vivere la quotidianità, ostacolando anche le operazioni più semplici.

“In molti casi l’epilessia viene risolta o comunque attenuata dai farmaci, ma in alcuni casi le terapie mediche non danno alcun beneficio: sono le epilessie farmaco-resistenti – ha chiarito il dottor Giorgio Rossi, Direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del nosocomio varesino -. In questi casi, verificata l’effettiva impotenza dei farmaci, si decide per la via chirurgica, in collaborazione con i neurochirurghi”.

L’intervento, della durata di circa due ore, consiste nell’impianto di un neurostimolatore intorno al nervo vago che, tramite impulsi elettrici, evita le crisi epilettiche. I nuovi neurostimolatori hanno permesso un decisivo salto di qualità annullando i tempi di ‘taratura’ degli strumenti. “Questi neurostimolatori di ultima generazione -ha spiegato ancora il dottor Dario – sono così intelligenti da autoregolarsi immediatamente fin dalla loro attivazione, che avviene una decina di giorni dopo l’intervento, e capiscono quando è il momento di intervenire per bloccare una crisi sul nascere e quando invece le alterazioni nel battito cardiaco sono dovute ad altro, ad esempio ad un aumento dello sforzo fisico del paziente”.

La bambina operata mercoledì era in cura da anni nella struttura di Neuropsichiatria infantile del Del Ponte. Accertata la resistenza ai farmaci della sua epilessia, è stata operata e, dopo una notte in Terapia Intensiva Neurochirurgica, è stata ricoverata nel reparto di Pediatria del Del Ponte, dove resterà comunque solo pochi giorni, prima di tornare a casa e, con l’entrata in funzione del suo neurostimolatore, ad una vita che finalmente potrà essere più tranquilla e regolare.

“Il merito di questo intervento non si esaurisce con l’atto chirurgico – ha sottolineato la dottoressa Anna Iadini, referente per la Direzione Medica dell’Ospedale Del Ponte -. C’è stato davvero un lavoro d’équipe, a partire dai neuropsichiatri che hanno saputo individuare il caso e che continueranno a seguirlo negli anni, fino agli anestesisti che hanno accompagnato l’intervento prima, dopo e durante, e ai pediatri. Il fulcro di tutto questo è l’ospedale Del Ponte, che sta quindi già bene interpretando il ruolo di polo materno infantile di riferimento che gli è stato assegnato”.

Questo intervento ci riempie di orgoglio e di speranza – ha commentato il professor Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento della Donna e del Bambino dell’ASST dei Sette Laghi -. È l’evidenza delle grandi potenzialità dei nostri professionisti, amplificate dal gioco di squadra, che permettono di coniugare le tecnologie più nuove con l’esperienza e le competenze cliniche anche nei casi più delicati, e rivela con chiarezza gli sviluppi del futuro più immediato della nostra assistenza: è evidente, infatti, che casi come questo non resteranno isolati a Varese. E noi siamo pronti a far diventare queste eccezioni la nostra regola ponendo l’Ospedale del Ponte sempre più punto di riferimento per le patologie complesse della donna e del bambino”.

“I nostri professionisti stanno dimostrando con i fatti come il Polo di eccellenza per la Donna e il Bambino sia reale e necessario – ha commenta soddisfatto il dottor Callisto Bravi, Direttore generale dell’ASST dei Sette Laghi -. Interventi come questo non sono per noi un traguardo, ma il punto di partenza di un percorso di crescita che conferma la bontà di questo progetto”.

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