«Come si evince dalla lettera che AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) ha inviato alla scrivente società il 14 febbraio 2022 (qui di seguito allegata), l’intervento in oggetto rientra nel piano “Va-E-88 Lavori di Manutenzione del Fiume Tresa nel comune di Luino” iniziato per l’appunto agli inizi del 2022 con il taglio di tutte le piante esistenti lungo la fascia luinese del fiume».
Esordisce così l’amministratore unico di Grand Luino srl, Luca Sartorio, proprietario dell’ex area Ratti, rispondendo alle critiche ricevute negli scorsi giorni da Giovanni Corbellini, consigliere comunale di “Germignaga Civica 2024”, e di Fabio Saporetti, naturalista e storico attivista locale, tra i fondatori del Gruppo Insubrico di Ornitologia.
«Per effettuare la necessaria rimozione delle piante presenti in alveo a valle del ponte di viale Flavio Fornara AIPO chiedeva di poter accedere dall’area ex Ratti. Così è stato, e la maggior parte delle piante sulla sponda destra del Tresa (anche a monte del ponte) furono tagliate (mi pare, senza alcuna polemica o critica) fino ad esaurimento dei fondi pubblici assegnati all’impresa esecutrice».
«Negli anni successivi, pur persistendo il pericolo per la sicurezza dell’alveo, Aipo non è stata in grado di finanziare l’ultima parte dei lavori di rimozione già previsti. Cosicché la scrivente società ha dovuto farsi carico direttamente di tale onere, non più prorogabile, a beneficio della sicurezza pubblica e anche dell’attuazione di quanto previsto dal piano urbanistico vigente per l’area ex Ratti», conclude Sartorio.
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