Sono trascorsi tre anni dalla prima uscita de La Breva, la rivista annuale, transfrontaliera, curata dall’omonimo circolo in collaborazione con l’Archivio Storico di Ponte Tresa.
Una pubblicazione ormai conosciuta che fin dalla prima uscita ha posto in evidenza le sue peculiarità distintive. Infatti, oltre ad essere un interessante e particolare contenitore di conoscenze, eventi e storie al di qua e al di là della frontiera, anche la prossima edizione (uscita prima di Natale) si propone quale spunto di informazione e approfondimento su tematiche che, slegate dai rigidi confini politici, suggeriscono molteplici discussioni e riflessioni di più ampio respiro.
Gli argomenti trattati, secondo i concetti e il taglio suesposti, riguardano l’arte, la letteratura, la scienza, la vita sociale, non senza una buona parte dedicata alla storia locale, che resta un elemento fondante di questa iniziativa.
Di seguito un accenno ad alcuni articoli del numero di recente pubblicazione, disponibile presso Edicola del Lago (Ponte Tresa), L’Angolo Quotidiano (Luino), edicola di Brusimpiano ed edicola di Porto Ceresio.
Pesci e gamberi “forestieri” del Ceresio, di Bruno Polli, è un’analisi fondata sui più recenti aggiornamenti della sistematica dei pesci in Europa e sulle conoscenze acquisite grazie alle moderne tecniche di indagine genetica nonché sulle statistiche cantonali del pescato, oltre alle segnalazioni documentate e raccolte nel corso dell’attività dell’autore presso l’Ufficio della caccia e della pesca.
Sempre del nostro lago, inteso come risorsa, tratta l’articolo di Antonio Sanna: un contributo datato, ma ancora di stringente attualità, che vuole pur essere un riconoscimento de La Breva allo storico sindaco di Lavena Ponte Tresa, scomparso lo scorso agosto.
Alberto Borroni propone invece un’interessante relazione sulla costruzione della piscicoltura di Brusimpiano, iniziata nel 1926 e terminata nel 1929, usufruendo della mano d’opera gratuita dell’Unione pescatori professionisti del Ceresio. L’attività consiste principalmente nella realizzazione di opere per la salvaguardia del lago, delle rive e della conservazione ittiologica.
L’oro bianco di Caslano e il futuro di una fornace è il contributo dello storico Damiano Robbiani: “La Caslana. Era detta così la calce nel gergo dei magnani della Val Colla, usando un’eloquente antonomasia. Il villaggio malcantonese era infatti reputato per la produzione di calce, grazie alla pietra estratta dal Monte Sassalto e alle numerose fornaci disseminate lungo le sue rive, in particolare nella zona che si estende dal nucleo fino ai Merìsg”. Un paragrafo è dedicato anche alle fornaci della Torrazza, ai tempi di competenza della comunità di Lavena.
Del cambiamento del clima scrive il noto meteorologo Marco Gaia: “Il profumo del cioccolato. Erano gli anni settanta, un’epoca di pomeriggi spensierati a giocare fra gli orti e i ronchi della Magliasina, seguendo la prozia Nanda, classe 1909. Quando l’aria si riempiva del dolce profumo del cioccolato Titlis, la Nanda era sicura che il tempo sarebbe cambiato. Di lì a poco avrebbe iniziato a piovere…”.
Sino agli inizi degli anni Sessanta, prima dell’abbattimento del vecchio ponte (Ponte Tresa), il confine veniva inteso dalle due comunità, quella elvetica e quella italiana, in maniera informale e permeabile. Molti abitanti di Ponte Tresa svizzera erano proprietari di fondi nella parte italiana e il continuo andirivieni della gente di frontiera, anche per solo svago, o per motivi legati a vincoli parentali o al commercio o ad altro ancora, facilitava la sosta degli avventori presso il già noto Albergo Ristorante Stazione, dalla parte lombarda. Sandro Lingua ripercorre la storia del famoso ritrovo, le cui origini risalivano verosimilmente alla seconda metà dell’Ottocento, in quanto richiamava esplicitamente la stazione della ferrovia a scartamento ridotto Luino-Ponte Tresa, inaugurata nel 1885. Un resoconto impreziosito ulteriormente da inedite cartoline e foto dell’epoca, di proprietà dello stesso autore, avvocato con la passione per la storia locale.
Sempre di vicende di confine tratta il pezzo di Fabio Baiardi, che dà un giudizio particolare (di qua, di là) di Ponte Tresa, cittadina di frontiera, tra vita di tutti giorni, enogastronomia, progetti di rinnovamento e problemi sempre attuali.
Sono tante le bellezze naturalistiche che ingioiellano il territorio insubrico, tra cui gli incantevoli laghi e le graziose montagne. Una di queste nasconde un tesoro poco visibile ai meno esperti: il Monte San Giorgio, sito tra Italia e Svizzera, riconosciuto quale patrimonio dell’umanità. Jenny Santi ce ne spiega i motivi, evidenziando in particolare la rilevanza a livello mondiale delle scoperte dei più importanti giacimenti di fossili marini del Triassico Medio.
A.V. Suvorov è considerato eroe nazionale russo e La Breva se ne è occupata sin dagli esordi, in particolare lo scorso anno allorché la redazione è riuscita a pubblicare le imprese del generale sotto un’angolatura particolare, in quanto proposte e commentate da una nota giornalista-fotografa di S. Pietroburgo, Olga Rachkovskaya. Una versione che concede molto all’agiografia e sulla quale Bernardino Croci Maspoli, pur non contestandone il contenuto, rileva con garbo ed eleganza, nel pezzo titolato Dell’immortalità dei morti, come il passaggio del generale russo e del suo esercito nelle terre dell’Alto Varesotto e del Malcantone “… non fu certo salutato da unanimi segni di giubilo, specialmente da chi si vide requisire cibo, indumenti, animali, fieno, vino, acquavite o strappare gli orecchini, rubare la collana”.
Dante Ughetti, nato nel 1925 in un paesino della Valtravaglia, è stato professore di ruolo di lingua e letteratura francese presso l’Università di Verona. Notevoli le sue pubblicazioni, fra le altre la raccolta di liriche Espoirs, da affiancarsi ad Enfants, sotto l’egida dell’UNICEF. Nella biblioteca della sua casa milanese, dopo la sua morte, avvenuta nel 1977, sono state ritrovate due liriche inedite, proposte al pubblico per la prima volta da La Breva. La biografia, accompagnata da riflessioni linguistiche e non, di questo raffinato intellettuale delle nostre valli è a cura di Clara Cova Ughetti, Enrico Fuselli e Simona Fontana.
Questi, con altri, i contributi del nuovo numero che, malgrado gli aumenti, della carta in particolare, manterrà invariati sia il prezzo (10 franchi) che il numero di pagine.
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