Luino | 2 Dicembre 2021

Cinema e teatro, il “Sociale” di Luino preoccupa i cittadini. Il Comune lavora per l’acquisto

La volontà dell'amministrazione è quella di acquistare la struttura, ma è incerta la situazione della programmazione cinematografica. "La nostra attenzione è massima"

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Durante la seduta del consiglio comunale di lunedì sera a Luino, e nello specifico del dibattito relativo alla ratifica della deliberazione della Giunta comunale riguardante la “Variazione al bilancio di previsione finanziario 2021-2023”, maggioranza e minoranza hanno dibattuto sulla situazione attuale e sul futuro del Teatro Sociale, uno tra le più grandi realtà culturali di tutto il nord della provincia di Varese.

La variazione di bilancio riguardava anche ad alcuni fondi stanziati che hanno permesso e permetteranno l’organizzazione di eventi, iniziative ed attività all’interno dell’edificio culturale luinese, ma l’attenzione si è posta sin da subito sul futuro del teatro, con il capogruppo di minoranza, Franco Compagnoni, (Sogno di Frontiera), che ha chiesto se ci fossero novità e aggiornamenti in merito alla conduzione e alla gestione del “Sociale” di Luino.

Abbiamo pubblicato mesi fa la manifestazione di interesse per gli operatori economici interessati a prendere in gestione la struttura – ha commentato l’assessore alla Cultura Serena Botta -. Abbiamo cercato di calmierare ulteriormente il canone, riducendolo rispetto al passato perchè il cinema è un settore in crisi, e lo era anche prima del Covid. La gestione economica, purtroppo, è poco sostenibile. Così stiamo portando avanti idee con l’ente per sostenere i costi in più, come il riscaldamento. La nostra intenzione è tenerlo in vita, come avvenuto in questi mesi, anche in estate, con concerti e spettacoli teatrali, con il Premio Chiara e il concerto della Musica Cittadina. Ora stiamo studiando per il 2022 la stagione teatrale”.

L’intenzione da parte dell’amministrazione comunale guidata da Enrico Bianchi, come già dichiarato nelle scorse settimane, è quello di acquistare il Teatro Sociale. Attualmente Palazzo Serbelloni paga 16mila euro all’anno di affitto alla SOMS. “Nel caso lo acquistassimo – continua Botta -, il teatro finirebbe nel capitolo di spesa degli investimenti e potremmo operare diversamente, cambiando la caldaia anzitutto ed effettuando migliorie necessarie”.

L’ex sindaco Andrea Pellicini ha voluto esprimere il suo parere: “Comprendo le difficoltà nella gestione del cinema teatro Sociale, ci sono sempre state. Noi, però, siamo riusciti a garantire una continuità negli scorsi dieci anni. Trovo sia molto triste ora che Luino non abbia un cinema e non vi sia una programmazione settimanale. Non ho compreso le fasi della chiusura del rapporto con il precedente gestore. Grantola ha un cinema, noi non possiamo essere di meno. Siamo un punto di riferimento per l’alto Varesotto, chiedo si trovi in fretta una soluzione”.

Per l’attuale primo cittadino, invece, la situazione non è così semplice da risolvere. “I tempi stanno cambiando, ogni volta che sono stato al cinema negli ultimi 6-7 anni non ho mai trovato una folla numerosa, salvo rare pellicole. Non riguarda solo Luino, ma l’intero panorama nazionale. Oggi ci sono multisale che permettono la proiezione di diversi film, offrendo anche altri servizi come ristoranti, bar e tanto altro. Non è possibile riproporre una cosa del genere a Luino e la gestione cinematografica, così, risulta piuttosto complicata. Non ci sono persone interessate, e il passato gestore aveva compiuto un atto eroico. Trovarsi di fronte dieci persone paganti tra il pubblico significa non riuscire neanche a coprire le spese della luce. Loro hanno portato a termine il contratto, ma non era più possibile prolungarlo per questioni amministrative”.

L’amministrazione, però, non vuole pensare che la storia del cinema sociale finisca qui, così come il settore teatrale rimane importante per tutta la comunità del nostro territorio. “Non è facile, ma ce la stiamo mettendo tutta – è andato avanti Bianchi -. Stiamo predisponendo una stagione teatrale, senza affidarci ad una compagnia esterna che dovrebbe accollarsi una spesa abbastanza insostenibile sia per costi diretti, come manutenzione e riscaldamento, che per costi relativi al personale addetto alla gestione. La nostra attenzione massima, cercheremo di compiere un investimento che non può che essere condiviso da tutto il consiglio. Stiamo lavorando per avere le condizioni migliori, muovendoci nelle pieghe del bilancio. L’obiettivo è che il teatro sociale diventi di tutta la città”.

Critiche, infine, da parte di Pellicini e del capogruppo dei “#Luinesi”, Alessandro Casali: da una parte la questione relativo al bando di gestione, che secondo l’ex sindaco “bisognava pubblicare prima, cosa che ha causato la chiusura della struttura per rimandare a chissà quale soluzione”, mentre dall’altra parte per Casali “se la volontà di trovare soluzione ci fosse stata, non sarebbe andata così. Il gestore ha sempre espresso il suo impegno a continuare, qualcosa in più si poteva fare”.

A concludere il dibattito l’assessore Botta: “La pandemia, il Covid e il lockdown hanno imposto la chiusura dei teatri, che sono stati riaperti lo scorso luglio. Il contratto, invece, è terminato a gennaio e noi a gennaio abbiamo aperto il bando. Stiamo facendo il possibile, teniamo a cuore uno dei luoghi della cultura più importanti della nostra zona”.

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