Ci sarà tempo e ci dovrà essere il modo per riflettere sulle lezioni storiche derivanti dal dramma in corso nel medio oriente. Ma ora è il momento di agire.
E’ riassunto in queste parole l’incipit del messaggio rivolto al governo, nelle scorse ore, dal presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, in relazione al dramma del popolo afgano in fuga dai talebani.
Costruire immediati canali di accoglienza per chi fugge dalla miseria e dalla minaccia di una nuova catastrofe sotto il profilo dei diritti e delle libertà individuali, è l’aspetto prioritario a cui ha fatto riferimento il presidente dell’associazione, secondo il quale è pericolosamente limitante, allo stato attuale, fermarsi ad osservare lo sviluppo degli eventi e sperare nella pressione e mobilitazione a livello internazionale.
“Occorre attivarsi per una concreta azione di supporto – ha specificato Mauro Guerra -. I comuni lombardi sono pronti a fare la loro parte, unendosi allo sforzo di tutti gli altri comuni italiani che si sono detti pronti ad accogliere chi ha collaborato con le nostre missioni in Afghanistan e le persone in fuga da quella terra”.
Lo strumento attraverso cui giungere, il prima possibile, ad un contributo vero, sulla base dei mezzi e delle risorse a disposizione delle singole amministrazioni, è soltanto uno. Si tratta della rete Sai, il “sistema accoglienza integrazione“, e occorre potenziarla – ha specificato in conclusione il presidente di Anci Lombardia – per inserire le famiglie afghane nell’apposito programma italiano di protezione.
(Foto di copertina dal sito web di Anci Lombardia)
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