I lavori che hanno preso il via negli scorsi giorni a Laveno Mombello, concernenti la realizzazione e l’interramento di un elettrodotto sulla mulattiera che collega il belvedere della Monteggia alla frazione di Casere – che resterà per questo chiusa al transito fino alla fine dell’anno –, ha sollevato perplessità e critiche da parte del circolo della Valcuvia e Valli del Luinese di Legambiente.
La presidentessa, Cinzia Badalotti, ha inviato, a nome dell’associazione, una lettera diretta al sindaco Luca Santagostino e all’assessore competente per esprimere alcuni dubbi sulle modalità dell’intervento che ha comportato – si legge – “la completa distruzione dell’antico selciato in pietra dal momento che la pavimentazione esistente non è stata preventivamente rimossa” come riportato nell’ordinanza del Comune, “causando danni irreparabili alle caratteristiche della antica strada”.
“Riteniamo – proseguono da Legambiente – che la modalità con cui i lavori sono condotti non sia conforme ai principi di salvaguardia delle caratteristiche costruttive di un’opera tra le più conosciute e apprezzate del nostro territorio, visto che pare omettere il recupero del pietrame costitutivo del selciato storico” e “non si comprende la necessità di alterazione delle dimensioni e delle relative opere di contenimento a valle posto che vengano confermate le caratteristiche agro-silvo pastorali della strada”.
La questione posta, in conclusione, all’amministrazione lavenese è duplice: “Se, al termine dell’intervento in corso di realizzazione, saranno recuperate le caratteristiche storico-ambientali dell’antica strada, meta di un flusso costante di cittadini e turisti appassionati, e se sia stato effettuato un controllo della conduzione dei lavori, della corrispondenza delle modalità esecutive adottate con gli atti depositati e approvati dal Comune oltre a una verifica comparativa dell’effettiva utilità delle scelte effettuate”.
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