Varese | 6 Aprile 2021

Basket, è di Varese il derby che vale una stagione

Impresa dei biancorossi che espugnano il Forum grazie al trio Ruzzier, Douglas e Scola. 83-80 il finale, balzo di quattro lunghezze lontano dall'ultimo posto

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Fare i conti con i propri limiti, scardinarli uno dopo l’altro. Prendere di petto il proprio destino, scuoterlo e invertire le coordinate di una stagione che, a cinque giornate dalla fine, assume ora un significato incredibilmente diverso.

Il manuale della sopravvivenza firmato Pallacanestro Varese cambia forma e sostanza in corso d’opera, e muta in una storia di riscatto giunta oggi al quarto capitolo, fino a qui il più avvincente.

La Openjobmetis lascia il campo impossibile di Milano con un successo sui marziani dell’Armani Exchange, strappato nei trenta secondi finali. Una vittoria che concede ai biancorossi, seppur con tutta la cautela del caso, di guardare il blocco della lotta salvezza da una posizione opposta a quella che fino ad un mese fa obbligava a scontrarsi con la peggiore delle prospettive.

L’evoluzione sotto tutti i punti di vista, dalle meccaniche di gioco all’atteggiamento in campo, ha avuto un impatto che ha prima sorpreso e poi esaltato: passaggio sancito dalla quarta vittoria consecutiva, quella dell’83-80 del Forum, espugnato da una squadra coraggiosa e spregiudicata, capace di annullare per quaranta minuti il divario con la prima della classe, indubbiamente provata dai ritmi e dalle insidie della road map per i playoff di Eurolega, ma comunque disorientata dalla corsa di un treno lanciato ben oltre la propria destinazione.

Sul campo più difficile i biancorossi di Bulleri hanno beffato i pronostici e il super team di Messina, portando sul parquet la ricetta sperimentata e poi perfezionata nei tre livelli del processo di maturazione affrontato contro Sassari, Pesaro e poi Trento: difesa solida, a tratti persino asfissiante; lucidità offensiva, precisione al tiro, supporto concreto dalla panchina.

Lo schema ripetuto e affinato in tutte le sue componenti ha permesso al team prealpino di colpire di nuovo, lasciando il segno più incisivo, producendo quello scossone che ha causato il tonfo dei padroni indiscussi del campionato, costretti a inseguire dalla palla a due agli ultimi trenta secondi di gara, quando anche gli episodi hanno finito per sorridere alla compagine varesina.

I punti di riferimento, effettivi e ora consolidati coincidono con la regia di Ruzzier e Douglas: diciassette punti con otto assist il primo, sedici il secondo, sette centri dalla distanza in due. A queste condizioni e con questi numeri, il talento di Scola diventa l’elemento che fa da collante, che corregge le sbavature. Qualcosa di profondamente diverso da quell’ancora di salvezza che per mesi ha fatto da contraltare alla mancanza di autonomia della squadra, ora capace di correre con le proprie gambe, di reagire davanti agli ostacoli e di costruire attraverso un sistema di gioco efficace le proprie chance di vittoria.

L’argentino ha chiuso con diciotto punti e 3/7 dalla distanza, accanto a quel John Egbunu che macina punti da terminale offensivo (sette quelli messi a referto nella prima metà di gara, con 3/3 dal campo) e mette in cascina rimbalzi che, contro avversari di livello superiore, sono l’ossigeno che consente di arrivare fino in fondo a stabilire le sorti del match. Esattamente quello che è successo ieri, con una doppia doppia questa volta soltanto sfiorata (nove punti e nove rimbalzi) ma con un ruolo attivo a difesa del proprio canestro e nel lanciare le ripartenze, tradotto nel contributo prestato per i quattordici rimbalzi difensivi di squadra nel secondo tempo, sette per quarto. Contributo con cui il centro nigeriano ha rappresentato la principale arma a disposizione dei suoi per creare problemi ad una squadra dall’alto valore tecnico come Milano, su entrambi i fronti del campo.

E’ sua la prima delle due giocate simbolo dell’impresa: la stoppata su Shields a un minuto dalla fine che ha preceduto di una manciata di secondi quella incassata proprio da Egbunu sotto l’altro canestro subito dopo, per mezzo di un poderoso intervento di Hines. L’altra porta la firma di Michele Ruzzier, che con il floater vincente negli ultimi otto secondi rimasti sul cronometro (due punti e libero aggiuntivo realizzato) ha sancito il definitivo sorpasso.

Ora Varese con i suoi diciotto punti è avanti di quattro lunghezze rispetto all’ultimo posto occupato da Cantù, un vantaggio che rende la sfida di domenica con Reggio Emilia ancora più seria del previsto, e potenzialmente in grado di aprire scenari clamorosi nella contesa per l’ottavo posto.

A|X ARMANI EXCHANGE MILANO-PALLACANESTRO OPENJOBMETIS VARESE: 81-83

A|X Armani Exchange Milano: Punter 14, Leday 14, Moretti ne, Micov 7, Moraschini 7, Rodriguez 14, Cinciarini 2, Shields 5, Brooks, Hines 7, Datome 11, Wojciechowski. Coach: Ettore Messina.

Pallacanestro Openjobmetis Varese: Beane 8, Morse 5, Scola 18, De Nicolao, Ruzzier 17, Strautiņš 7, Egbunu 9, De Vico, Ferrero 3, Douglas 16. Coach: Massimo Bulleri.

Arbitri: Borgioni – Bettini – Vita.

Parziali: 18-24; 23-21; 22-24; 18-14. Progressivi: 18-24; 41-45; 63-69; 81-83.

Note – T3: 9/19 Milano, 13/29 Varese; T2: 20/44 Milano, 15/27 Varese; TL: 14/18 Milano, 14/19 Varese. Rimbalzi: 28 Milano (Leday, Hines e Wojciechowski 4), 36 Varese (Egbunu 9); Assist: 20 Milano (Rodriguez e Hines 4), 16 Varese (Ruzzier 8).

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