Luino | 10 Ottobre 2020

Covid-19, “I casi positivi all’ospedale di Luino destinati a salire”

A margine del consiglio comunale è il capogruppo di "Sogno di Frontiera", il dottor Franco Compagnoni, a spiegare le criticità attuali del nosocomio lacustre

Luino, i grillini in Ospedale:
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Il focolaio di Covid-19 che negli scorsi giorni ha colpito l’ospedale di Luino ha fatto irruzione anche nel consiglio comunale di ieri sera, il primo della nuova amministrazione guidata dal sindaco Enrico Bianchi. Il caso tra giovedì e ieri è stato uno degli argomenti più trattati dai cittadini, che stanno seguendo con preoccupazione la situazione.

Alla fine della seduta a prendere parola è stato il capogruppo di “Sogno di Frontiera”, nonché noto cardiologo dell’ospedale luinese, Franco Compagnoni, che ha delineato un quadro piuttosto grave. “I 15 contagiati annunciati probabilmente sono al ribasso, il contagio è destinato a salire. Con 20-22 operatori sanitari in meno l’attività subirà particolari problemi, anche rispetto i tempi che corrono. Queste criticità le abbiamo evidenziate spesso negli ultimi anni, senza trovare risposte concrete”.

Il pronto soccorso di Luino è rimasto come 38 anni fa, quando sono stato assunto – ha proseguito ancora il cardiologo luinese -. Non può essere gestito da medici che si occupano di patologie diverse, anche perchè le necessità sono cambiate nei decenni. I bisogni di oggi sono imparagonabili rispetto a quelli degli anni ’90”.

“Gli aiuti che arrivano da Varese sono di qualità e di persone che hanno professionalità – ha affermato ancora Compagnoni -. Arrivano malvolentieri, vivendolo come un castigo professionale, ma in ambito giovanile, per formarsi a 360°, può essere fondamentale. Non ci sono protezioni, però, pare uno sbaraglio istantaneo. Un giovane medico formato ed idoneo, rispetto alla cultura ricevuta, non può essere inserito in un contesto di tuttologia come un pronto soccorso periferico come il nostro. Per questo scappano le persone. Al dottor Maurizio Zorzan dovrebbero essere affiancate figure specifiche sul pronto soccorso, non internisti o chirurghi”.

L’auspicio finale di Compagnoni, che ha parlato mentre il resto dei consiglieri comunali lo ascoltava attentamente, è stato quello che l’azienda sanitaria possa formare dottori specifici sulla medicina di pronto soccorso, criticando l’arrivo di unità operative in più per il reparto guidato dal dottor Zorzan, da condividere con il resto della struttura sanitaria. “Quando il lavoro della nostra generazione dinosaurica, in senso lato, si andrà ad esaurire, questo aspetto sarà ancora più drammatico”.

A rispondere al cardiologo, è stato direttamente il sindaco Enrico Bianchi, che si è preso in carico il problema, avendolo già trattato nelle scorse settimane, in uno degli articoli pubblicati per spiegare ai cittadini il proprio programma elettorale tramite le parole del consigliere comunale Paolo Portentoso.

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