L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il Covid-19 non si qualifica più come un’emergenza globale, segnando una fine simbolica alla devastante pandemia di Coronavirus che ha sconvolto vite ed economie in tutto il mondo e ucciso almeno 7 milioni di persone.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms concorda con i consigli offerti dal Comitato in merito alla pandemia di Covid-19, attualmente in corso, si legge in un comunicato dell’organizzazione. «Il Covid-19 è ora un problema sanitario consolidato e in corso, che non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale».
Durante la sessione deliberativa, i membri del Comitato hanno evidenziato la tendenza alla diminuzione dei decessi per Covid-19, il calo dei ricoveri correlati e dei ricoveri in unità di terapia intensiva, oltre agli elevati livelli di immunità della popolazione al SARS-CoV-2. «La posizione del Comitato si è evoluta negli ultimi mesi. Pur riconoscendo le restanti incertezze poste dalla potenziale evoluzione della SARS-CoV-2, hanno avvertito che è tempo di passare alla gestione a lungo termine della pandemia di Covid-19», si aggiunge.
«Sebbene la valutazione del rischio globale rimanga elevata, vi sono prove di una riduzione dei rischi per la salute umana determinata principalmente dall’elevata immunità a livello di popolazione da infezioni, vaccinazioni o entrambe; virulenza coerente dei sottotipi di SARS-CoV-2 Omicron attualmente in circolazione rispetto ai ceppi di Omicron precedentemente circolanti; una migliore gestione dei casi clinici», spiega la nota.
Questi fattori hanno contribuito a un significativo calo globale del numero settimanale di decessi, ricoveri e ricoveri in unità di terapia intensiva correlati a Covid-19 dall’inizio della pandemia. Mentre SARS-CoV-2 continua ad evolversi, le varianti attualmente in circolazione non sembrano essere associate a una maggiore gravità” si conclude.
Il Comitato è stato informato che, a livello globale, sono state somministrate 13,3 miliardi di dosi di vaccini Covid-19. Attualmente, l’89% degli operatori sanitari e l’82% degli adulti di età superiore ai 60 anni hanno completato la serie primaria (una o due dosi iniziali raccomandate secondo il programma vaccinale), sebbene la copertura in questi gruppi prioritari variasse nelle diverse regioni.
«All’inizio della pandemia, fuori dalla Cina c’erano circa 100 casi di Covid-19 e non vi erano morti dichiarati. In tre anni da qual momento il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportato dall’Oms, ma noi sappiano che la stima è di molte volte maggiore, pari almeno a 20 milioni di morti», ha detto in conferenza stampa il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus.
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