Castelveccana | 9 Agosto 2019

Caldè, nonostante l’uso del robot in fondo al lago ancora nessuna traccia del 46enne disperso

Proseguono le ricerche nelle acque antistanti il lungolago di Caldè grazie al mezzo dei vigili del fuoco di Trento, che opera fino a 300 metri di profondità

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Proseguono le ricerche nei fondali del lago Maggiore, antistanti il lungolago di Caldè, frazione di Castelveccana, dell’uomo di 46 anni scomparso da Varese lo scorso 31 luglio.

Le operazioni nelle acque del lago hanno visto impegnati negli scorsi giorni i sommozzatori dei nuclei di Milano e Torino, che hanno lavorato incessantemente “battendo” i fondali della zona fino ai 45 metri di profondità.

Da ieri mattina, però, in loro aiuto, è iniziata anche la ricerca strumentale a cura del nucleo sommozzatori di Trento: i vigili del fuoco stanno impiegando un robot, il R.O.V. (Remotely Operated Vehicles), mezzo che è in grado di raggiungere i 300 metri di profondità.

In supporto alle operazioni il nucleo sommozzatori di Milano e gli specialisti del soccorso acquatico del distaccamento di Luino, mentre a terra seguono le operazioni anche i carabinieri della stazione locale di Castelveccana.

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