Luino | 31 Maggio 2018

Luino, Primi su strada e passaggio a livello: “Il comune non ci ha mai contattato”

A parlare, dopo le polemiche degli scorsi giorni, è l'85enne Pier Giuseppe Primi: "Fino all'8 maggio nessun contatto, ora solo tanta incertezza"

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È da giorni, ormai, soprattutto dopo l’ultimo consiglio comunale, che il caso della ditta Primi è al centro di forti polemiche a Luino. Da come si è evinto, infatti, vi è un progetto per la realizzazione di una strada carrabile che andrebbe ad ovviare alla chiusura del passaggio a livello che attualmente collega via San Pietro e via Bernardino Luini.

La ditta Primi, nata a Luino nel 1927, subirebbe un esproprio di terreno (già in fase di definizione, ndr) e dovrebbe ospitare il cantiere dell’azienda che si occuperà dei lavori previsti sulla strada. Così, dopo l’assemblea cittadina, le precisazioni dei consiglieri di minoranza, Giovanni Petrotta ed Enrica Nogara, e le dure repliche del sindaco Andrea Pellicini e del presidente del consiglio comunale Davide Cataldo, oggi siamo andati ad intervistare chi sta vivendo questa situazione in prima persona, la famiglia Primi, con Pier Giuseppe e Rosanna Primi che gestiscono la ditta dal dopoguerra. “Ne abbiamo viste tante in questi anni, siamo sopravvissuti a tante cose, dalla guerra alle varie crisi economiche che si sono susseguite in questi anni”.

Camminando sulla proprietà, tra camion, attrezzature e macchine, il treno è a pochi metri dal magazzino ed è chiaro che la realizzazione definitiva di AlpTransit, come in altre aree limitrofe alla linea ferroviaria, andrà a mutare considerevolmente la quotidianità di queste persone. Qui vi proponiamo l’intervista.

Com’è la situazione relativa alla realizzazione della strada che sta facendo tanto scalpore in questi giorni?

Noi come ditta Primi non siamo mai stati contattati dal comune se non l’8 maggio, per la prima volta, quando siamo stati chiamati in Municipio dove ci hanno messo difronte al fatto compiuto. Un confronto non solo con il sindaco Pellicini e l’assessore Miglio, ma anche con l’architetto Introini e il geometra Parapini. Ci hanno detto che la loro intenzione era quella di realizzare la bretella carrabile e per svolgere quest’opera hanno bisogno di espropriare parte della nostra proprietà con un’eventuale occupazione del nostro magazzino per il cantiere. La situazione è ancora molto nebulosa.

Quali sono state le vostre rimostranze?

Solo in quel momento è sorto il grande problema: se mettono il loro cantiere nel nostro terreno noi non ci muoviamo più e non possiamo lavorare. Un esproprio brucia sempre, anche se è un piccolo pezzettino, ma noi conosciamo cosa c’è dietro a questa proprietà: anni di lavoro, di sacrifici, lacrime e sangue. Quello che ci preoccupa di più e che continua a preoccuparci ancora oggi, però, visto che ancora non abbiamo avuto alcun tipo di garanzie, è che nel momento in cui svolgeranno i lavori non sappiamo ancora se ci permetteranno di fare il nostro.

Dopo cos’è successo?

Per ora solo tante parole, finora, nulla di concreto. Noi nella bagarre politica non vogliamo entrare, non ci è mai interessato, figurarsi se ci interessa ora. Ci dispiace essere chiamati in causa senza esser stati interpellati prima.

Quali sono le cose che più vi fanno paura?

Ora c’è grande preoccupazione per la sicurezza, visto che realizzeranno il muro a pochi metri dai binari. Per tirarlo su dovranno scavare e creare una massicciata che contenga il treno. A noi preoccupa tremendamente, visto che si parla di paratie che dovranno arrivare fino a venti-trenta metri in profondità. La scarpata viene tirata via di netto e verrà fatta una struttura muraria per sostenerla. Anche dal punto di vista viabilistico, poi, l’uscita con impianto semaforico verso via Bernardino Luini ci crea molto perplessità.

Ora cosa vi aspettate? 

Attualmente spettiamo di essere convocati in riunione dal sindaco prima di metà giugno. I prossimi step, infatti, saranno due riunioni con RFI, una a Luino entro metà giugno, ed una a Roma, il prossimo 14 giugno, relativa alle opere sostitutive dei passaggi a livello su tutta la linea Luino-Laveno Mombello. Siamo in attesa di capire cosa accadrà cosa verrà deciso. Riguarda il nostro futuro e quello delle famiglie dei nostri dipendenti.

La situazione è questa e il racconto della famiglia Primi, soprattutto le parole del signor Pier Giuseppe sono chiare. Certo è che un’opera come la bretella a lato della linea ferroviaria non solo trasformerà l’assetto viabilistico su via Bernardino Luini, ma coinvolgerà in prima persona l’attività della ditta che da oltre novant’anni si è fatta conoscere e lavora sul territorio. Un intervento, quindi, importante anche da un punto di vista socio-economico.

Ad oggi lo schema non è chiaro, ma saranno i prossimi giorni a far scomparire le nuvole su Luino. A meno che, considerando questo instabile mese di maggio, non ci sia spazio per altre “tempeste”.

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