Luino | 26 Settembre 2017

Caso RSA di Agra, “Sbalorditi per la chiusura, una struttura eccellente”

A parlare è una signora luinese, Clelia Passera: sua madre, una donna di 97 anni, è ospite della struttura "Vanda Albertini". "La politica intervenga subito"

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L’argomento più dibattuto tra le strade e i paesi dell’Alto Varesotto, in questi giorni, è senza dubbio la vicenda della RSA “Vanda Albertini” di Agra. Dopo la lettera che Gianni Caprara, amministratore della “S. Ambrogio Servizi srl”, ha inviato a tutti i coinvolti nella situazione, venerdì pomeriggio, domenica sono intervenuti alcuni operatori OSS e l’associazione “Articolo Tre” di Varese, in sostegno di dipendenti e ospiti.

Ieri, invece, oltre all’annuncio del consigliere Marsico, che mercoledì riceverà a Varese una delegazione della struttura, e quello del consigliere Alfieri, che sempre mercoledì farà visita alla casa di riposo, anche la presa di posizione del Movimento 5 Stelle Lombardia con l’attacco della consigliera Paola Macchi a Regione Lombardia.

Mentre il direttore della RSA, Fausto Turci, ha indetto insieme al suo staff un open day per domenica, insieme ad una raccolta firme, ad intervenire oggi, nel giorno del secondo anniversario dall’inaugurazione, è una signora luinese, Clelia Passera, la cui mamma 97enne è ospite presso la casa di riposo da diverso tempo.

“Leggendo la notizia sono rimasta sbalordita – spiega Clelia -. Quando mia mamma è arrivata ad Agra ero felicissima potesse stare lì. Si tratta di una struttura eccellente e moderna, con tutti i confort. Un posto bellissimo con un personale professionale ed attento, che in tutto questo tempo ha sempre dimostrato una grande umanità verso gli ospiti. Mia mamma sarebbe dovuta rimanere solo tre mesi, ma una volta portata a casa, per quanto si è trovata bene lì, ci ha espresso la sua volontà di tornare lì, in quell’ambiente sereno che l’ha resa felice. Nonostante l’età, infatti, è cambiata anche caratterialmente; ora ha sempre voglia di parlare e di intrattenersi con tutti”.

“Oltre a questo – continua la signora luinese – il direttore è sempre stato disponibile ad ascoltare le esigenze di tutti. Insomma, ho sempre pensato fosse un’isola felice, per la nostra serenità e quella degli utenti. Proprio per questa ragione non riesco a capire come si possa arrivare a pensare di chiudere una struttura del genere. Penso sia assurdo. Mia madre è stata ospite anche in altre case di riposo della zona, ma con quella di Agra non c’è paragone. Prima di arrivare qui in una è rimasta solo 15 giorni e, non trovandosi bene, è voluta andar via. Quello che mi domando ora è dove andranno tutti gli ospiti? Mia mamma ha 97 anni e penso che portarla in un altro luogo, anche se tornasse a casa, sarebbe un trauma. Mi chiedo anche dove finiranno i dipendenti che verranno licenziati in un territorio che è già povero di suo?“.

“Non mi è mai capitato di sentire qualcuno lamentarsi del servizio – conclude Clelia -. Domenica, giorno di maggior affluenza, serpeggiava una grande preoccupazione tra i parenti. Auspico che la politica, sia a livello locale che a livello regionale intervenga al più presto. Certo, ora i consiglieri si stanno muovendo, per fortuna, ma chi ha tagliato il nastro all’inaugurazione di due anni fa ora deve prendersi le proprie responsabilità. Deve trovare una soluzione per risolvere questa grave problematica”.

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