Agra | 23 Settembre 2017

Niente fondi, chiude la casa di riposo di Agra. Il sindaco Griggio: “Al lavoro per trovare soluzioni”

Situazione molto delicata quella della RSA di Agra: se la Regione non dovesse concedere la contrattualizzazione, la struttura chiuderà i battenti il prossimo 30 ottobre

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A poco meno di due anni dall’inaugurazione, avvenuta il 26 settembre 2015, la RSA per anziani “Vanda Albertini” di Agra annuncia che chiuderà i battenti, e lo farà a causa dell’ordinanza del TAR n° 01134 che, in data 13 settembre 2017, ha “messo una pietra tombale sulla struttura”, come racconta l’amministratore unico Gianni Caprara.

Il Tar, infatti, ha rigettato il ricorso presentato dalla proprietà contro la decisione che non le ha permesso di entrare nel sistema di co-pagamento regionale. A denunciarlo è proprio Caprara in una lunga lettera protocollata in comune e destinata a tutti gli organi competenti sanitari, a Regione Lombardia, al sindaco di Agra Ernesto Griggio, ai pazienti e ai dipendenti tutti.

Dopo anni di abbandono, la struttura, nel 2015, grazie agli investimenti della “S. Ambrogio Servizi Srl”, ha iniziato ad accogliere al suo interno tanti ospiti e pazienti in un territorio di montagna, e ora il risultato di questa decisione comporterebbe cinquanta dipendenti senza lavoro e ben sessanta ospiti da sistemare dove possibile. Nella missiva, Caprara, attraverso un excursus storico, spiega l’attuale situazione, lanciando diverse accuse sia alla politica regionale, sia a quella territoriale: la direzione regionale del Welfare, infatti, ha negato la contrattualizzazione di utenti e dipendenti. Così, se non ci saranno ulteriori novità, anche se il primo cittadino di Agra si è già mobilitato per trovare una soluzione e porre rimedio, la struttura chiuderà il prossimo 30 ottobre.

Ottenuta la convenzione, nel 2015, la RSA aveva chiesto la contrattualizzazione, che sarebbe spettata anche alla struttura di Agra. Si tratta di un contributo di 40 euro che la Regione, in base dal grado di autosufficienza, riconosce ai singoli pazienti per abbattere i costi, a fronte dei 115 euro totali della gestione di una RSA al giorno. A questo punto, l’unica via, dato l’abbassamento della retta a circa 75 euro al giorno da parte del Contributo Regionale a tutte le realtà territoriali, fatta eccezione per la RSA di Agra, sarebbe stata quella di incrementare le rette fino alla copertura totale dei costi, 3500 euro al mese per ospite. Una cifra molto elevata che avrebbe comportato, probabilmente, l’assenza di utenza.

Così, una volta riconosciuto il diniego formale per la contratttualizzazione, la S. Ambrogio Servizi ha presentata ricorso al TAR della Lombardia, ma il venir meno delle ragioni che avevano concesso il prestito nel 1999 ai vecchi gestori, soprattutto sotto il profilo giuridico legato alle attività della Cooperativa Sant’Anna, è stato un requisito ritenuto fondamentale per la decisione.

A margine di quanto raccontato, abbiamo contattato il sindaco di Agra, Ernesto Griggio, molto rammaricato per questa decisione: “Stiamo provando a fare di tutto per trovare una soluzione, affinchè la RSA rimanga aperta come ha fatto fino ad oggi. In due anni la struttura ha servito numerosi utenti, non solo gli ospiti. Credo che la politica locale e quella regionale debbano trovare un modo per scongiurare la chiusura. Io mi sono mobilitato subito e spero che si possa arrivare ad un punto di incontro tra le parti”.

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