2 Luglio 2016

L’attivista M5S Cipriano: “L’Ospedale di Luino è nostro, i dipendenti siano i primi a reagire”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Gianfranco Cipriano, attivista M5S, dopo l’incontro di ieri sera a Luino, dove sono intervenuti i portavoce M5S alla Camera Mirko Busto e alla Regione Lombardia Paola Macchi.Tanti i tempi affrontati come la tutela ambientale, la situazione di AlpTransit e, soprattutto, quella dell’Ospedale di Luino. Ecco il testo di Cipriano, spettatore della serata organizzata dai grillini Alessandra Marangon, Giorgio Bosoni, Donato Palumbo e Luca Pandolfi, con l’aiuto di altri attivisti del “Meetup Luino in Movimento”.

Nessuna truffa allo Stato per Gianfranco Cipriano, "il fatto non sussiste"

L’attivista luinese del Movimento 5 Stelle, Gianfranco Cipriano

L’attivista M5S Cipriano: “L’Ospedale di Luino è nostro, i dipendenti siano i primi a reagire”. “Ieri sera ho preso parte all’incontro tenutosi a Luino con i portavoce M5S alla Camera Mirko Busto e alla Regione Lombardia Paola Macchi. Uno dei temi maggiormente trattati, e a me più a cuore, riguardava la situazione della sanità lombarda ed in particolare quella dell’ospedale di Luino. Più volte in passato mi sono impegnato a reperire informazioni anche recandomi con la ‘nostra’ Paola Macchi dal direttore generale Bravi per chiedere conto della situazione del presidio medico luinese e delle prospettive future. A seguire ho tentato di strappare supporto, collaborazione e pareri anche al personale stesso, dottori, infermieri ecc.. La risposta? Sempre la stessa: una bozza di lamentela, tanti ‘si dovrebbe’, altri ‘così non va’, ma quando l’incalzare delle richieste si faceva sentire, dietro front! ‘Non posso espormi, sono comunque un dipendente, non posso dichiarare o denunciare!’

Comprensibile? Forse alla vecchia maniera si… Forse uno da solo? Ok, ma basta. L’ospedale è nostro, è vostro. É difficile ma è necessario rompere quel meccanismo che mette in scacco i dipendenti (amo chiamarli collaboratori) in particolar modo quelli pubblici. Ora per di più, con la nascita e il buon lavoro del Comitato Ospedale di Luino si potrebbe difendere e tutelare chi osa eroicamente e per dovere civico rompere questo muro inibitorio. È indispensabile far luce su aspetti che solo da ‘dentro’ si possono percepire, porvi rimedio, e anche prevenire!

Credo che gli stessi collaboratori dell’ospedale non debbano più attendere… La musica è cambiata… È ora di reagire senza attendere che il Comitato salvi la sopravvivenza dell’ospedale e del vostro posto di lavoro! Voi dovreste essere i primi a informare e condividere le battaglie che mirano a farvi lavorare meglio, ma soprattutto a farvi lavorare; perché se continua così il pericolo è che il posto pubblico in ospedale, che vi siete guadagnati con fatica e sacrifici, rischierete di perderlo proprio perché non avrete fatto nulla per ridare efficienza e potenzialità alla vostra azienda, a vantaggio di una privata!

Ricordo una discussione durante un incontro pubblico a Luino proprio con Rizzi nel 2013, il quale sosteneva che diversi servizi fatti in strutture private avrebbero avuto costi inferiori, quindi più convenienti per le tasche della sanità… Riporto solo il finale di un mio scritto, pubblicato su testate locali: “Ancora una volta in modo subdolo la politica gira ai suoi datori di lavoro (facoltosi privati) i frutti delle nostre tasse, con l’inganno che gli stessi possano far meglio del pubblico e ad un costo inferiore’.

Per intervenire contro la mafia in Calabria i giovani urlavano ‘E adesso ammazzateci tutti!’. La vittoria di Luino sarà raggiunta quando anche i dipendenti pubblici dell’Ospedale uniti contro il malaffare grideranno ‘E adesso licenziateci tutti'”.

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