Luino | 21 Dicembre 2020

Addio a Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz. Il ricordo dell’ANPI Luino

Invitato al liceo Sereni nel 2003, lo scrittore aveva raccontato agli studenti la sua esperienza invitandoli a conoscere e a diventare “difensori della libertà”

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È venuto a mancare ieri – domenica 21 dicembre -, all’età di 95 anni, Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Catturato dai fascisti a Firenze nel maggio 1944, fu poi trasferito nel campo di concentramento di Fossoli con undici membri della sua famiglia. Da lì la deportazione ad Auschwitz fino alla liberazione da Buchenwald – dove i nazisti già in fuga lo avevano spostato – per mano degli Alleati nell’aprile del 1945, unico superstite tra tutti i famigliari deportati con lui.

Nel 2003 Nedo Fiano era stato ospite del Liceo “Vittorio Sereni” di Luino – su invito dell’allora preside Emilio Rossi, oggi presidente della sezione cittadina dell’ANPI – per raccontare agli studenti la propria esperienza diretta e personale della Shoah e delle atrocità perpetrate dai nazifascisti.

Nel suo toccante intervento – come ricorda il vicepresidente dell’ANPI Luino Giovanni Petrotta – “Fiano parlò della nazista ‘notte dei cristalli’ del 1938, delle leggi fasciste contro gli ebrei, della Seconda guerra mondiale, dell’arresto della sua famiglia e della loro deportazione nel lager di Auschwitz. Raccontò la sua personale esperienza e, per descrivere la vita nel lager nazista, lesse la poesia di Primo Levi Se questo è un uomo. Invitò i giovani studenti a tener conto del concetto di ‘libertà’ e a conoscere i regimi totalitari del ‘900, causa di guerre, distruzioni e milioni di morti”.

Queste le parole conclusive del suo discorso, ricordate da Petrotta: “La discussione si conclude. Io quando lascio i miei giovani voglio sempre avere la coscienza tranquilla. Non sono venuto a fare del ‘bla bla’, sono venuto per fare, se mi concedete, una lezione di vita. Voi siete giovani. Verrà il tempo in cui dovrete prendere delle decisioni non soltanto sulla vostra professione, ma in merito al vostro allineamento politico. E dovete essere preparati, perché, se non sarete preparati, sarà come guidare l’automobile senza patente o come sedersi davanti ad un computer senza saper come farlo funzionare. E quando voi sarete realmente responsabili delle vostre scelte, non vi comporterete come i vagoni del mio convoglio, cercate di essere delle locomotive, di promuovere la libertà, cercate di essere degni di coloro che sono morti per la libertà, diventate voi i difensori della libertà. Ecco quello che io ambisco. Spero che qualcuno di voi mi abbia capito, che accolga questo mio invito; sarebbe il mio risultato migliore e più desiderabile dopo un incontro bello come quello di oggi”.

La testimonianza di Nedo Fiano è stata poi pubblicata, nel dicembre del 2004, in un fascicolo di una trentina di pagine corredato dalla presentazione del professor Emilio Rossi e dalla postfazione del dottor Daniele Boldrini, allora sindaco di Brezzo di Bedero e del dottor Pier Marcello Castelli, ex assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Luino. Il progetto grafico e la revisione di quel testo sono state curate da Loretta Benato, Flavio Ferrari e dalle professoresse Maria Grazia Burattini e Raffaela Cometti. Una copia della pubblicazione contenente l’intervento di Nedo Fiano si trova presso la sede locale dell’ANPI. (Immagine di copertina da Facebook via Il Giorno)

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