L’abbassamento del livello di protezione del lupo, con l’apertura alla possibilità di stabilire piani di abbattimento, pur tenendo presente la necessità di tutelare la sopravvivenza della specie, è una decisione che soddisfa la Coldiretti.
L’associazione che rappresenta gli interessi dell’agricoltura italiana sposa la linea recentemente adottata dal Parlamento europeo, che ha votato a favore del provvedimento preso dal Comitato permanente della Convenzione di Berna per modificare lo status del lupo, con il passaggio da specie “strettamente protetta” a specie “protetta”.
Per Coldiretti di tratta di una «scelta razionale» e di un «ulteriore passo avanti verso una gestione che permetta di tenere in giusta considerazione anche le difficoltà di allevatori e pastori costretti a fare i conti con una presenza sempre più diffusa di lupi». Il problema, spiega Coldiretti, si lega agli animali attaccati e uccisi dal grande predatore, soprattutto nelle aree montane, dove cresce la preoccupazione per la sopravvivenza degli allevamenti e per le conseguenze economiche dei raid compiuti dai lupi nelle zone dove sono presenti pecore, mucche, capre, asini e cavalli.
«Non si tratta di fare la guerra al lupo – aggiunge Pietro Luca Colombo, presidente interprovinciale di Coldiretti, in merito alla decisione del Parlamento Ue – ma come mondo agricolo abbiamo sempre sostenuto la necessità di gestire la presenza di questi carnivori in maniera razionale e con un approccio scientifico che permetta di gestire le concentrazioni critiche in modo tale da consentire ad agricoltori e allevatori di portare avanti in sicurezza la propria attività. In questo senso è necessario ora arrivare a definire e mettere in pratica celermente i piani di gestione più opportuni».
A sostegno della propria tesi, Coldiretti cita il rapporto lombardo sui grande carnivori del 2023, per evidenziare che all’aumento degli avvistamenti e degli attacchi del lupo al bestiame corrisponde un aumento delle unità riproduttive dell’animale, salite a quota 25 nella regione.
«Secondo una stima dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) la popolazione dei lupi in Italia è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola – ricorda in conclusione Coldiretti – Numeri che testimoniano come il lupo non sia più a rischio estinzione».
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