Una piazza Risorgimento gremita di penne nere ha salutato, sotto un cielo azzurro reso ancora più terso dal vento, centinaia di bandiere tricolori disseminate lungo le vie e vetrine decorate con allestimenti a tema, le celebrazioni ufficiali del centenario della sezione Alpini di Luino.
La sezione, che raccoglie 35 gruppi locali sotto la sua bandiera, è stata fondata il 29 maggio 1924 e, in questi mesi, ha celebrato in vari modi questo anniversario così importante che la lega strettamente al territorio, tra le varie attività svolte a servizio della comunità e la loro presenza costante anche in situazioni di emergenza.
Ieri mattina, a concludere la tre giorni di festeggiamenti, il ritrovo di tutti gli alpini nella piazza al centro di Luino, ai piedi del monumento dedicato ai Caduti, con la presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali e sovralocali (tra cui anche l’onorevole Andrea Pellicini e i presidenti delle Comunità Montane Valli del Verbano e Piambello Simone Castoldi e Paolo Sartorio), delle forze dell’ordine e delle numerose associazioni della zona che hanno voluto essere presenti per dimostrare una volta di più il vincolo di affetto e collaborazione che li unisce.
A impreziosire ancora di più la cerimonia, la presenza del presidente nazionale dell’ANA Sebastiano Favero, accompagnato da alcuni componenti del consiglio nazionale, e del labaro del sodalizio, decorato con ben 216 medaglie d’oro che, dopo essere stato solennemente accolto dal Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza, Cap. Roberto Castorina, unitamente a due militari in alta uniforme e a un drappello di rappresentanza, presso la caserma “Magg. Gioachino Silani”, storica sede della Fiamme Gialle, ha fatto ingresso sul luogo della cerimonia, sfilando attraverso “Largo Fiamme Gialle d’Italia”.
Dopo gli onori al labaro e ai Caduti e l’alzabandiera, accompagnati dalle note del Gruppo Musicale Boschese, hanno preso via via la parola il presidente della sezione luinese Michele Maroffino, il sindaco Enrico Bianchi, il presidente della Provincia di Varese (e alpino lui stesso) Marco Magrini, il vicepresidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, il prefetto Salvatore Pasquariello, il Generale di Brigata Emiliano Vigorita della sezione NATO di Solbiate Arno, il colonnello Lorenzo Rivi, originario del Luinese, e il presidente ANA, ing. Sebastiano Favero che, nel corso della sua sentita allocuzione, nonché nel pensiero espresso sul Libro d’Onore del Reparto giallo-verde, ha inteso sottolineare, con gratitudine, il legame che lega gli Alpini con le Fiamme Gialle, “fratelli in armi” alla difesa delle montagne e del confine, ricordando altresì la ricorrenza.
Comune a tutti la grande emozione per il momento importante vissuto dalla città e dall’intero territorio, rappresentato dai numerosi sindaci e consiglieri comunali presenti, e la sottolineatura del grande impegno, del senso del dovere e dell’attaccamento alla patria sempre dimostrato dagli alpini, così come la loro profonda attenzione al valore della memoria. All’ANA, peraltro, come annunciato dal primo cittadino luinese Bianchi, per dare un segno ancora più tangibile del legame con la città lacustre, è stata conferita la cittadinanza onoraria.
Al termine dei discorsi ufficiali, poi, sempre con il suggestivo accompagnamento musicale del Gruppo Musicale Boschese diretto dal maestro Domenico Campagnani, ha preso avvio la sfilata attraverso le vie del centro, con il corteo aperto dal sindaco che ha percorso via XV Agosto, il lungolago, viale Amendola e via XXV Aprile per fare infine ritorno in piazza Risorgimento, dove si sono conclusi i festeggiamenti ufficiali.
E tanti cittadini, dai bimbi ai più anziani, sono scesi in piazza, tra gli applausi e l’entusiasmo, per abbracciare con affetto le penne nere che, cento anni dopo, rappresentano ancora un punto fermo per la vita della comunità locale.
Il discorso del sindaco Enrico Bianchi
Saluto tutti voi, alpini, cittadine e cittadini presenti e saluto le autorità civili, religiose e militari. Permettetemi un saluto sentito agli amici colieghl sindaci che condividono con me questa speciale ricorrenza.
Essere qui oggi in qualità di sindaco della città di Luino per questa celebrazione rappresenta un grande onore. Il centenario della sezione dell’Associazione Nazionale Alpini significa 100 anni di storia, di valori e di tradizioni che hanno attraversato generazioni e che hanno segnato profondamente la nostra comunità.
È stato un lungo cammino che ha visto gli alpini in tutti questi affrontare numerosi e difficili momenti storici: le guerre, la dittatura fascista, le crisi economiche e politiche, le grandi calamità naturali.
Nonostante queste avversità gli alpini non si sono mai arresi, hanno sentito sempre e fortemente il senso del dovere, dell’impegno e ora sono ancora qui a dimostrare il loro attaccamento alla Patria e la difesa di una tradizione che si tramanda di padre in figlio, di generazione in generazione.
Vorrei qui ricordare con voi il contributo degli alpini sul piano dei valori con alcune considerazioni.
Parto dal concetto di Patria che gli Alpini ricordano spesso. Per molti anni sono stati fra i pochi a riportarci ad una riflessione su questa definizione. Perché Patria non è solo Nazione, Patria non è solo Paese, è molto di più. E gli Alpini lo hanno ricordato sempre in tutti questi anni riproponendo con parole e testimonianza fattiva ciò che un grande scrittore e alpino, Mario Rigoni Stern, definiva così: “Essere di casa tra le cose e nel mondo che vivi. Questo è Patria!”.
E che San Giovanni Paolo II indicò: “Quando penso Patria esprimo me stesso, affondo le radici, è voce del cuore, frontiera segreta che da me si dirama verso gli altri, per abbracciare tutti, fino al passato più antico di ognuno: da questo emergo quando penso Patria, quasi celando in me un tesoro”.
E perché non aggiungere l’impegno regolare periodico nel ricordo dei luoghi di sacrificio e di persone che ha accompagnato la nostra storia collettiva. È sempre commovente, e mi rivolgo direttamente a voi Alpini, quando qualcuno di voi “è andato avanti” – una bellissima descrizione di un momento difficile – vedervi radunati per l’ultimo saluto con cappello e vessilli per ricordare e ricordarsi quanto è stato bello vivere insieme e quanto ci mancherai!
Essere qui davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre non è un momento casuale ma un gesto sentito e riproposto in ogni occasione di raduno degli Alpini.
“La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare, perché le cose e gli avvenimenti che si dimenticano possono ritornare: è testamento che ci ha lasciato Primo Levi”, sono ancora le parole dell’alpino Rigoni Stern.
Se poi parliamo di un altro valore che gli Alpini sentono e si tramandano non possiamo che evidenziare quanto appartenga loro la solidarietà gratuita e fraterna.
Concludo dichiarando che sono orgoglioso di essere qui con voi in una giornata di festa ma anche nel ricordo con gratitudine sincera gli alpini caduti per l’Italia in tempo di guerra e di pace.
Porto qui oggi il saluto di tutta Luino, di questa città che ha con voi un rapporto di riconoscenza e di affetto autentico.
In questi tempi difficili abbiamo bisogno di ridare forza e slancio alla nostra società e all’orgoglio di essere italiani, protagonisti nel mondo per la pace e la concordia tra i popoli. Per farlo occorrono esempi positivi di generosità e di passione per un ideale, un ideale che ci fa sentire parte di una famiglia, di una comunità, e uno dei componenti più amati siete voi Alpini.
Lo siete perché rappresentate la generosità e lo spirito di sacrificio della gente vera e semplice, di tutto il popolo italiano.
Quindi applaudiamo insieme gli Alpini in armi e in congedo, sempre Alpini si rimane, rinnoviamo la nostra simpatia, amicizia e stima per coloro che hanno contribuito e continuano con spirito di sacrificio a salvaguardare la nostra sicurezza, ad essere testimoni di solidarietà e portatori di ottimismo, anche quando la società non funziona bene.
Rendiamo omaggio ad un secolo di storia alpina di queste valli! W gli Alpini W la sezione di Luíno E soprattutto W l’Italia!
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