I dati sono significativi: la sostenibilità è un tema ormai di rilievo per le imprese varesine, che in otto casi su dieci la ritengono importante.
È questo quello che emerge da un’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio Varese su un’indagine che ha coinvolto 467 realtà operative sul territorio provinciale nei settori dell’artigianato, del commercio, dell’industria e dei servizi.
«Un risultato ancor più significativo perché il tema della sostenibilità, declinato nei suoi tre ambiti ambientale, economico e sociale – spiega il presidente Mauro Vitiello –, è da tempo al centro dell’attenzione della nostra Camera di Commercio, che l’ha posto anche quale missione nell’ambito del proprio programma pluriennale. Alla luce anche di questa considerazione, appare particolarmente rilevante il dato che l’industria varesina consideri la sostenibilità un valore molto o abbastanza importante nel 90% dei casi, il valore più alto tra tutte le province lombarde. Inoltre, il 70% delle imprese industriali utilizza uno standard di valutazione della sostenibilità quale ISO9000».
Non solo l’industria, perché l’argomento è percepito come significativo per la propria attività anche dalle imprese del commercio (82,7% di quelle interpellate) e dell’artigianato (71,9%) mentre s’attesta al 66,6% la percentuale nelle realtà operative nel settore dei servizi.
Entrando nei dettagli della ricerca, il contesto in cui vengono maggiormente adottate misure per ridurre l’impatto sull’ambiente è l’industria, che le mette in pratica nell’83% dei casi. Rispetto al 2022, nello scorso anno la percentuale era aumentata di 11 punti percentuali (72%). Propensione che emerge anche nel commercio (69%), nell’artigianato (60%) e nei servizi (59%).
Quali sono, però, le misure più utilizzate e programmate? In media, il 93,6% delle imprese di tutti i settori adotta pratiche di raccolta differenziata; a seguire, il controllo del consumo energetico per ridurlo (65,5%) e dell’uso dell’acqua per evitare sprechi (48,6%). Tornando, poi, alle aziende industriali, altre misure adottate o programmate sono il controllo delle emissioni (77%), il riciclo di scarti di produzione (64%), la nomina di un incaricato per la responsabilità ambientale e l’utilizzo di fonti rinnovabili (65%, anche se in un terzo dei casi sono tuttora da implementare). Non sono, invece, ancora diffusi l’utilizzo di trasporti a basso impatto (34%) e il riutilizzo di prodotti ritirati dal mercato (28%).
Oltre ai valori più strettamente collegati all’ambiente, la sostenibilità comprende anche quelli di carattere economico e sociale. Così il 71% delle imprese industriali varesine, il 52% di quelle artigianali e il 63% delle realtà operative nel commercio e nei servizi adottano comportamenti volti a migliorare l’impatto sociale della propria attività, oltre a quelli richiesti per legge.
In media la formazione continua è la misura maggiormente utilizzata dalle imprese rispondenti (87%). A seguire, l’attenzione verso il benessere lavorativo dei dipendenti (83%) e il ricorso a fornitori del territorio (72%). Di non minor significato, lo sguardo alla “diversity” dell’organico aziendale, ovvero la sua composizione rispetto a età, genere, etnia e disabilità dei dipendenti: in media, il 68% delle imprese ha comportamenti attivi in questo ambito, soprattutto nel settore industriale (77%).
«Resta la necessità – conclude il presidente Vitiello – di rafforzare ulteriormente la sensibilità delle imprese varesine soprattutto per quel che riguarda l’autoconsumo energetico, con le sue ricadute positive in termini di sostenibilità economica e ambientale. Dall’indagine emerge infatti che il fabbisogno di energia è soddisfatto nel 90% dei casi attraverso fonti terze. Inoltre, si utilizzano in misura ancor troppo esigua sostegni, incentivi e fondi per realizzare investimenti. Ecco perché, come Camera di Commercio Varese, abbiamo stanziato 160mila euro per il bando per accompagnare le imprese nell’avvio di percorsi di transizione energetica. Vogliamo insomma aiutarle nei processi di razionalizzazione nell’utilizzo dell’energia, di riduzione dei consumi e di avvio e costituzione di CER-Comunità Energetiche Rinnovabili».
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