In occasione della visita all’ex torcitura di Rancio Valcuvia, che nei prossimi mesi rinascerà grazie alla ditta Cumdi srl, il Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, confrontandosi con la stampa locale, ha affrontato anche il tema del lavoro, degli stipendi e della fiscalità delle aziende nell’alto Varesotto.
Da diversi anni, infatti, sin da quando era in carica il suo predecessore Roberto Maroni, Regione Lombardia si è sempre spesa per costituire un territorio dove gli imprenditori e i dipendenti fossero incentivati, con soluzioni economiche di diverso tipo, a non lasciare il nord della provincia di Varese per trasferirsi in Svizzera, territorio in cui gli stipendi sono più elevati rispetto alla nostra zona.
«Quella delle zone economiche speciali è un tema che, appena si costituirà il nuovo Governo, affronterò, andando a Roma a parlarne direttamente – spiega il Governatore Attilio Fontana -. Noi stiamo subendo dalla Svizzera, mi consenta di dire, una concorrenza quasi sleale: non possiamo permetterci di formare lavoratori e vederceli sottrarre subito dopo la formazione».
«Noi abbiamo bisogno di avere una zona economica speciale, qualche vantaggio fiscale, una riduzione degli oneri, una fiscalizzazione diversa, vediamo… ci possono essere tante ipotesi. Quello che è importante è che ci si possa mettere nelle condizioni di competere con un competitor che non è rappresentato da un imprenditore, ma da uno Stato. Quindi dobbiamo avere delle armi che siano quantomeno pari alle loro», conclude Fontana.
Da Roma, però, nel lontano 2016, era stato bocciato un emendamento presentato da alcuni deputati della Lega Nord, in relazione alla costituzione della zona franca sul nostro territorio. Ad affermarlo erano stati proprio leghisti Nicola Molteni, Paolo Grimoldi e Guido Guidesi, quest’ultimo insieme a Fontana in visita ieri a Rancio Valcuvia.
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