Alto Varesotto | 11 Novembre 2021

Alto Varesotto, continuano i blitz dei carabinieri per contrastare lo spaccio nei boschi

Le zone interessate sono ancora Valcuvia e Valganna, mentre le organizzazioni criminali hanno un ruolo importante per queste attività. Martedì fermato un 39enne

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A quattro anni dalle prime indagini, che hanno portato alla maxi-operazione “Maghreb”, portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Luino nel febbraio 2019, continua senza sosta il lavoro dei militari dell’Arma e degli agenti del Settore Polizia di Frontiera per contrastare lo spaccio di droga nei boschi dell’alto Varesotto.

Se i boschi nel territorio di Castelveccana, nei pressi della cascata della Froda, pare siano stati liberati dai bivacchi degli spacciatori e riconsegnati ai cittadini, con tante famiglie, bambini e appassionati di montagna che soprattutto nei weekend percorrono i sentieri, non è così per altre zone boschive del nord della provincia.

Proprio nella giornata di martedì scorso (il 9 novembre), infatti, durante i consueti controlli da parte dei carabinieri della Stazione di Cuvio, lungo la provinciale che collega Cuvio a Castello Cabiaglio è stato fermato un 39enne residente in loco che aveva con sé quasi due grammi di cocaina, probabilmente acquistata all’interno dei boschi poco prima. Uno dei tanti episodi di questo periodo.

Oltre alla Valcuvia, però, anche la Valganna continua a essere teatro di spaccio nei boschi, come avvenuto qualche mese fa, quando durante i controlli lungo le strade, alcuni poliziotti luinesi avevano inseguito un’auto con all’interno alcuni malviventi e l’operazione si era conclusa con uno speronamento e due macchine fuori strada, a dimostrazione di quanto il fenomeno sia ancora attuale.

Capita sovente, infatti, che sono gli stessi cittadini residenti in zona, al rientro nelle loro abitazioni, a notare movimenti sospetti e presenze di veicoli nei boschi, situazioni che li portano a segnalare alle forze dell’ordine gli episodi di spaccio, che vedono protagonisti soprattutto stranieri e di nazionalità nordafricana, come venditori, ed italiani e ticinesi come clienti.

Per questa ragione sia i carabinieri che i poliziotti continuano a lavorare e controllare le zone interessate dalle indagini, effettuando periodicamente anche blitz all’interno dei boschi. Proprio la Direzione distrettuale antimafia di Milano sta lavorando in questo senso, cercando di debellare lo spaccio di droghe (soprattuto pesanti come cocaina ed eroina) nell’alto Varesotto, e non solo, visto che sono coinvolte sul territorio anche cosche mafiose provenienti da Calabria e Campania.

Lo spaccio di droga al dettaglio, come capita da decenni, continua a detenere una fetta importante di malaffare che spesso più spesso trova sponda nel Varesotto, non solo tra i boschi.

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