Luino | 8 Novembre 2020

Covid e ritardi, “Nessuna comunicazione sull’esito dei tamponi, chiusi in casa da tre settimane”

Un'altra coppia ci ha raccontato la propria odissea col virus: "Nessun tracciamento contatti e non sappiamo quando faremo il tampone di controllo. È paradossale"

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Dopo la lettera che due coniugi hanno inviato alla nostra redazione negli scorsi giorni, evidenziando le problematiche legate alla grande difficoltà nel mettersi in contatto con ATS Insubria per prenotare ed eseguire i tamponi per accertare un’eventuale positività al Sars-CoV2, un’altra coppia ci ha contattati per offrirci la propria testimonianza.

Nel caso delle due persone che hanno voluto condividere la loro esperienza di questi giorni, si parla non dei tamponi per diagnosticare la presenza dell’infezione, ma di quelli di controllo. Entrambi – lei asintomatica e lui paucisintomatico – si trovano ancora in attesa di poterli eseguire, senza riuscire a contattare l’agenzia di tutela della salute né telefonicamente né tramite posta elettronica.

Come ha spiegato anche il coordinatore dell’emergenza Covid-19 per ATS, Marco Magini, le cifre dei test da effettuare e dei contatti da tracciare sono molto elevate, cosa che ha messo in seria difficoltà tutto il sistema generando di conseguenza i rallentamenti e i ritardi che sono sotto gli occhi di tutti.

Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera giunta alla nostra redazione.

Ho letto l’articolo da Voi pubblicato riguardante l’odissea che sta vivendo questa coppia in attesa del tampone e vorrei portare la mia testimonianza a riprova che quanto segnalato dalla lettrice è assolutamente vero.

Il mio compagno ed io abbiamo effettuato il tampone naso-faringeo il 20 ottobre presso l’Ospedale del Circolo e dopo tre giorni abbiamo ricevuto il risultato: positivi entrambi. Io fortunatamente sono asintomatica, il mio compagno invece ha avuto una serie di sintomi che non sono ancora del tutto passati (perdita di olfatto e gusto e problemi respiratori).

Da allora siamo in attesa di essere ricontattati per poter effettuare il tampone di controllo, ma non c’è modo di avere notizie. Come lamentato dalle lettrice, i numeri riportati sul sito dell’ATS Insubria sono assolutamente inutili, abbiamo inviato anche due mail, ma ci è arrivata solo una risposta automatica anche questa del tutto inutile. Il nostro medico di famiglia sta provando a rimetterci in lista, ma per il sistema noi siamo già registrati e quindi non glielo permette.

Insomma, da tre settimane siamo sequestrati in casa e non sappiamo quando potremo uscire (non c’è certezza infatti che il secondo tampone, quando verrà effettuato, darà esito negativo – a meno che il Covid nel frattempo non si sia stancato di farci “compagnia”!).

Aggiungo, come fatto notare dalla lettrice nella sua lettera, che anche noi non siamo stati contattati da nessuno per tracciare i nostri contatti.

Si tratta di una situazione assolutamente paradossale, nell’era in cui tutto dovrebbe essere automatizzato ed in una regione, la Lombardia, che è all’avanguardia nel settore della sanità. Anche se controllando le notizie su internet non c’è distretto sanitario in Italia che non versi nelle medesime condizioni. Sarà un caso?

Ieri (giovedì, ndr) su un quotidiano locale del Varesotto è comparso un articolo dal titolo “Positivi isolati in casa in attesa di notizie: ATS Insubria in ritardo, lavora per informatizzare le procedure”, ciò significa che le persone “agli arresti domiciliari” sono molte. Stiamo vivendo in un periodo difficile e le polemiche sterili non sono utili a nessuno, ma non si può nemmeno nascondere la testa sotto la sabbia e tenere le persone agli “arresti domiciliari” oltre il dovuto: tutti abbiamo un lavoro, degli impegni, dei familiari che dipendono da noi.

In questa situazione le uniche note positive sono l’ottimo supporto dato dal Comune e dai volontari alle persone in quarantena.

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