Varese | 6 Novembre 2020

Covid, ATS Insubria prosegue l’attività di testing: “Enorme impegno organizzativo, logistico e gestionale”

Nel territorio quota di positivi più alta che in Lombardia. Età media dei ricoverati 69 anni, ma più colpiti tra i 25 e i 49 anni. Sono 17mila gli alunni in quarantena

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“Si sta effettuando un’attività tamponatoria sul territorio estremamente intensa e con volumi davvero significativi. Stiamo garantendo tamponi a tutte le categorie che lo richiedono. Le azioni messe in campo vanno anche a supporto dell’attività tamponatoria avviata nelle scorse settimane dalle ASST. Si tratta di un enorme impegno organizzativo, logistico e gestionale che ATS sta mettendo in campo per ovviare alle criticità che sono emerse in alcune postazioni ASST, che erano state attivate nelle scorse settimane”: con queste parole il direttore generale di ATS Insubria, il dottor Lucas Maria Gutierrez, spiega qual è la situazione attuale nel territorio di competenza dell’agenzia di tutela della salute per quanto concerne l’attività di diagnosi legata all’emergenza coronavirus in corso.

Il direttore socio-sanitario di ATS, il dottor Ettore Presutto, ha sottolineato che “nella popolazione dell’ATS si identifica una quota di positivi al Covid più alta che in Lombardia, con un impatto notevole dell’epidemia. Rispetto alla primavera scorsa tale percentuale è più bassa, ma i casi giornalieri identificati sono molti di più. Nella popolazione in età scolare la percentuale di positivi non appare superiore a quella della popolazione generale, verosimilmente per la presenza di un maggior numero di asintomatici. La popolazione anziana, quella più sensibile alle sequele peggiori della malattia, pur essendo attualmente la meno colpita rispetto a quella giovane adulta, è quella che in prevalenza occupa i posti letto negli ospedali – l’età media dei pazienti ricoverati nella giornata di ieri è di 69 anni“.

Dal canto suo il dottor Marco Magrini, coordinatore dell’Emergenza Covid-19 per ATS Insubria, ha fornito alcuni approfondimenti rispetto alle diverse attività di testing in essere: “Alle Fontanelle di Malnate sono oltre 1.000 i tamponi eseguiti al giorno, effettuati ad oggi, con un’attesa media intorno alla mezz’ora, grazie a 4 postazioni che probabilmente potranno essere implementate per arrivare a 1500 tamponi al giorno. Il punto tamponi di via Rossi a Varese effettua 500 tamponi al giorno con tempi di attesa per i risultati tra le 24 e le 48 ore: è un punto tamponi che procede senza registrare criticità”.

“Chiediamo comunque massima collaborazione ai cittadini per la verifica del numero telefonico e dell’indirizzo e-mail: sono dati veramente fondamentali in questo momento. Proseguono in tutta tranquillità anche le attività in via Castelnuovo a Como, in cui al momento si fanno i test rapidi, mentre sono in fase di attivazione anche quelli molecolari, invece per quanto riguarda la postazione di Lanzo d’Intelvi anticipiamo la possibilità di implementare l’attività con il supporto dell’esercito. È in fase di potenziamento anche la sede di Malpensa, a supporto di Malpensafiere e anche in Valcuvia è in fase di attivazione un punto-tamponi“.

Nella settimana dal 30 ottobre al 5 novembre è stata rilevata una quantità di tamponi eseguiti in ATS Insubria (2,9 ogni 100 abitanti) superiore a quella eseguita in Lombardia (2,7 ogni 100 abitanti). Rispetto alla settimana precedente si rileva un incremento del 21,5%, risultato dell’aumento dei punti messi a disposizione sul territorio per sottoporre a test molecolare la popolazione residente.

Per quanto riguarda la situazione negli istituti scolastici, sono circa 17mila gli alunni in quarantena all’1 novembre nel territorio di ATS Insubria, quasi raddoppiati rispetto alla settimana prima e corrispondenti a circa il 9% della popolazione scolastica, molto al di sotto della percentuale di positivi nella popolazione generale. Rispetto alla settimana prima si registra un incremento di +67% negli alunni, di +90% negli operatori scolastici e di +120% nelle classi. Nell’ultima settimana l’incremento delle classi in quarantena si è registrato nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole secondarie di primo grado (circa 3 volte il numero di classi in quarantena della settimana precedente). Si sottolinea ancora una volta che la messa in isolamento di classi, alunni ed operatori è strettamente da porre in relazione al grado di collaborazione tra ATS e scuole (dirigenti scolastici e referenti Covid) che consente di prendere tempestivamente in carico i casi dei positivi e dei contatti.

La maggior parte dei casi registrati ieri, giovedì 5 novembre, riguarda la fascia d’età di tra i 25 e i 49 anni, sia in Lombardia (39%) che nelle province di Varese (35%) e Como (40%). A distanza di sei mesi si osserva uno slittamento della percentuale di casi sotto i 50 anni (circa dal 30% al 60%), mentre i soggetti a maggior rischio di ricovero, quelli dai 75 anni in su, passano dal 37,3% al 9,2%. Questi ultimi risultano passare, nelle due settimane a confronto, da 465 a 945, quando gli asintomatici nella popolazione generale si stima siano oggi circa 3-4 volte di più.

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