(A cura di Mauro della Porta Raffo) Come li metti d’accordo? Come riesci ad ottenere che un camion qualsiasi che può misurare fino a cinquanta piedi nel Vermont e nel contempo è troppo lungo (di ventiquattro piedi e mezzo) per entrare nel Kentucky possa infine accedervi?
Come ottieni – dal 1927 – che i semafori funzionino tutti allo stesso modo e non capiti che a Manhattan ci si fermi col verde e si riparta col giallo mentre a Chicago funziona differentemente?
Come – soprattutto, visto che a Baltimora nel 1904 bruciarono oltre millecinquecento edifici senza che i pompieri arrivati in soccorso perfino dalla Grande Mela potessero intervenire perché i manicotti delle pompe in dotazione erano diversi – rendi omogenei gli strumenti?
Standardizzando! Cosa che fu fatta negli Stati Uniti con difficoltà – date le usanze e le distanze – ma fu fatta. Uno Stato – specie se federale – funziona e progredisce anche per questo. Perché, oltre a uniformarlo (non troppo, però) dal punto di vista istituzionale lo si adegua ed unifica in questi infinitamente numerosi campi pratici.
E gli Stati Uniti d’America si resero conto del (sormontabile solo se e quando ci si dedichi a farlo) problema già nei primissimi anni del ventesimo secolo. Crearono per la bisogna il ‘National Bureau of Standards’!
© Riproduzione riservata
Vuoi lasciare un commento? | 0