Valganna | 4 Ottobre 2020

Valganna, “Tre motivi per dire no ad un campo da calcio al laghetto”

Nel dibattito sul futuro del progetto lanciato dall'amministrazione, si inserisce la minoranza. Cabrele: "Costo elevato, pochi spazi, dubbi sulla futura gestione"

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A seguito del botta e risposta tra il sindaco di Valganna Bruna Jardini e Legambiente Valceresio, una terza voce si aggiunge al dibattito sulla costruzione di un campo da calcio a sette lungo l’area che circonda il laghetto di Ghirla. E’ quella di Angelo Cabrele, capogruppo di minoranza, che con i suoi collaboratori, nei giorni scorsi, ha passato in rassegna i punti del progetto considerati come criticità che indicherebbero uno scenario diverso da quello descritto dall’amministrazione.

Scenario nel quale la struttura sportiva non rappresenta la scelta ideale per il rilancio e la valorizzazione della suggestiva area, al centro peraltro di un contenzioso che coinvolge privati e Comune, come abbiamo riportato nelle scorse settimane.

La minoranza sconsiglia il campo, per almeno tre ragioni. Ma prima di illustrarle l’esponente della minoranza precisa che la genesi dell’opera non è da collocare all’interno della campagna elettorale per le amministrative della primavera 2019, ma risale in realtà alla passata legislatura, durante la quale lo stesso Cabrele aveva espresso perplessità per la gestione procedurale dell’appalto sui lavori per il campo, diviso in due lotti (da 40 mila euro l’uno) e affidato per via diretta ad un’unica ditta, “in violazione al principio di rotazione richiesto dal codice e indicando come ragione stringente dietro alla decisione, la necessità di procedere con massima sollecitudine. Siamo però nel 2020 – puntualizza Cabrele –  ed è opportuno sottolineare che tutta questa urgenza probabilmente non c’era. L’opera comunque è già stata definita con affidamento all’impresa costruttrice tra il 2017 e il 2018 ma i lavori non sono mai partiti“.

Significa che tutto è già stato deciso sul destino dell’area “Trelago”, almeno per quanto concerne la superficie di proprietà comunale? No, perché il finanziamento non è inserito in alcun bando e i fondi sono esclusivamente del Comune, che ha infatti deciso di incontrare i ragazzi del paese, dopo le ultime critiche sollevate dagli ambientalisti, per ragionare insieme ai diretti interessati sul futuro del campo, che dovrebbe fungere anche da nuovo punto di aggregazione per i giovani.

Ma perché rinunciare alla sua realizzazione? “Siamo convinti, prima di tutto, del fatto che l’area in questione non sia adatta alla fruizione di un campo da calcio. Alla posa del manto erboso dovrebbe corrispondere anche l’installazione di bagni e spogliatoi, che attualmente non sono previsti e lo spazio per una futura installazione, qualora dovesse esserci, ci risulta alquanto limitato”.

C’è poi la questione della cura e manutenzione, che preoccupa la minoranza circa la capacità di individuare le figure necessarie ad una corretta gestione, senza dimenticare l’impegno economico: 80 mila euro interamente a carico del Comune. Il gruppo nel frattempo ha pensato a qualcosa di alternativo, come ad esempio un mini parco avventura o una zona picnic realmente attrezzata e quindi in grado di attirare non solo i ragazzi appassionati di pallone ma anche famiglie e persone di ogni età, considerando la bellezza del sito.

“Come abbiamo già detto in precedenza – conclude Cabrele – siamo disponibili ad un confronto con la maggioranza. Non siamo contrari ad un nuovo centro per i giovani, al quale avevamo peraltro dedicato una proposta del nostro programma elettorale, prevedendo di riservare ai ragazzi un locale di proprietà del Comune”.

(Foto di copertina © Laura Olivas)

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