Luino | 2 Giugno 2020

Luino, Alptransit: “Ancora troppe preoccupazioni ma il futuro su rotaie è già iniziato”

Le riflessioni di un cittadino legate all'interruzione dei lavori al sottopasso e ai potenziali danni futuri sulla circolazione in via Cairoli e a ridosso del centro

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(A cura di Giovanni Mele) Se parli di comitato salta subito l’idea di un sodalizio che si prefigge di tutelare pubblici interessi. Intrattenendo rapporti con enti territoriali di vario ordine, esprime le legittime aspirazioni che lo hanno originato e si fa portavoce delle istanze di una comunità o di un intero e vasto territorio.

Il 4 febbraio scorso, qualche settimana prima dell’inizio della pandemia, ha avuto luogo un incontro fra Comune di Luino e comitato “Bocciamo Alp Transit”, non per opporsi ad una storica ed utile infrastruttura ferroviaria ma per esporre alle autorità del capoluogo Nord Verbano le preoccupazioni per un futuro su rotaie che è già iniziato.

I membri del comitato hanno espresso a sindaco, assessore ai trasporti e funzionari dell’amministrazione diffusi timori su sicurezza, rumorosità e passaggio a livello (PL), chiedendo in particolare informazioni sul sottopasso che lo affiancherà. Dal colloquio è emerso, purtroppo, un esito poco incoraggiante.

L’opera, progettata e attesa per ridurre i disagi alla circolazione arrecati dai treni merci (numerosi, lunghi e pesanti) che sfrecceranno nella super galleria di AlpTransit passando da Luino, per ora resta interrotta e il PL continuerà ad essere chiuso per ore appesantendo l’incrocio di via Voldomino. Stando così le cose quel logo “Bocciamo Alp Transit” appare più che giustificato e ci rifiutiamo di credere che fin qui si sia scherzato.

La Rete ferroviaria italiana (Rfi), impegnata in una corposa ristrutturazione della linea europea a sostegno del corridoio “Rotterdam-Genova” che passa da Luino, incoraggiata anche dalla solida partecipazione finanziaria della Confederazione Svizzera, si era impegnata per la realizzazione del sottopasso. Non a caso per vari mesi sono stati avviati imponenti lavori di palificazione e fortificazione della superficie di transito in vista della trasformazione dell’antico sottopassaggio, risalente al secolo scorso, per trasformarlo in un moderno e più soddisfacente percorso per auto e pedoni.

Va ricordato, a tale proposito, che tempo fa nell’aula del consiglio comunale ebbe luogo una riunione, aperta al pubblico, nella quale fu illustrato da un funzionario di Rfi tutto ciò che bolliva in pentola per la prosecuzione in territorio italiano del tracciato di Alp Transit e che, fra applausi ed apprezzamenti del sindaco e consiglieri, la società, animata da amichevole sostegno, collocava Luino al centro delle sue attenzioni per le opere previste.

Addirittura veniva garantita una gratuita partecipazione al nuovo assetto di via Cairoli conseguente ai lavori del sottopasso. Poi il 4 febbraio la doccia fredda. Cittadini e comitato che si attendevano la prosecuzione del progetto e il rispetto delle promesse, con grande disappunto appresero dall’amministrazione comunale, un po’ incomprensibilmente rassegnata, che per esauriti finanziamenti Rfi avrebbe messo in stand by quella infrastruttura, già realizzata a metà (un italico dejavu), rinviando tutto al 2023. Ai luinesi resta la quasi certezza che anche il sottopasso ferroviario si aggiungerà alle numerose “incompiute” sparse in tutta Italia confermando ancora una volta il consolidato ruolo di Luino “figlio di un dio minore”.

La città risulterà in tal modo “cornuta e mazziata”: da un lato si vedrà attraversata dai numerosi treni merci fuoriusciti da Alp Transit suscitando a Luino e sull’intero territorio timori in fatto di sicurezza, difficoltà per la circolazione del traffico passeggeri inevitabile su linea a binario unico e dall’altro sarà lasciata in brache di tela, penalizzata dalla sospensione di un’ opera promessa ed avviata regalando disagi ad auto e pedoni. Le sbarre del passaggio a livello, lasciato nelle attuali condizioni, con il nuovo palinsesto dei treni si abbasseranno ogni dieci minuti. Si rischierà anche la sicurezza per coloro che, stufi di attendere, le bypasseranno in attesa di un deprecabile incidente che strapperà le solite lacrime di coccodrillo. Sconcerta, pertanto, quanto è emerso dall’incontro del 4 febbraio.

Per il comune di Luino e Regione Lombardia ora incombe il dovere per le dovute pressioni sul rispetto di un programma da parte di Rfi per il quale sono già stati spesi migliaia di euro e sfrattate famiglie di ferrovieri da abitazioni destinate alla demolizione per lasciare spazio al sottopasso. Quell’opera non è frutto di timide o cervellotiche richieste della cittadinanza ma costituisce un “atto dovuto” da parte delle autorità ferroviarie della cui credibilità non osiamo dubitare.

Il mancato rispetto che si protrarrà chissà per quanto sarebbe un sopruso per i luinesi che si attendono dalle autorità regionali e dagli amministratori locali presenti e futuri un pressante impegno unendosi al Comitato “Bocciamo Alp Transit” che con quel titolo si è dimostrato lungimirante.

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