Se la situazione nei luoghi pubblici all’aperto e nei locali lavenesi continua a preoccupare gli amministratori, come abbiamo raccontato riprendendo l’ultimo messaggio alla comunità del sindaco Ielmini, quella luinese nei medesimi contesti non è da meno.
A intervenire in questo secondo caso è il vicesindaco della città, Alessandro Casali, destinatario di varie segnalazioni che nelle scorse ore, soprattutto per quanto riguarda i bar e i ristoranti, hanno fatto scoccare anche a Luino i primi campanelli di allarme circa la tenuta di alcuni aspetti cruciali nella gestione della “fase 2”, quelli che dipendono dal buonsenso e dalla responsabilità di cittadini e gestori dei locali, che da ieri hanno finalmente riaperto i battenti dopo due lunghi mesi di sofferenza e sacrifici.
Sacrifici che non possono essere vanificati dall’euforia del momento, che rimane delicato e complesso, nonostante la possibilità di spostarsi liberamente e di riappropriarsi di abitudini a cui tutti, chi più e chi meno, sono stati costretti a rinunciare per proteggersi dalla pandemia. Indossare la mascherina, rispettare il distanziamento sociale, evitare gli assembramenti, sono ancora regole ferree a cui attenersi, e nelle ultime ore le linee guida hanno vacillato davanti alla voglia di normalità, senza vincoli, di tanti, troppi luinesi.
“Visti i numerosi richiami a me pervenuti anche a mezzo social – commenta il vicesindaco Alessandro Casali – si è provveduto a ricordare ai gestori di pubblici esercizi le normative da rispettare per non incorrere in sanzioni e per non generare situazioni di potenziale pericolo e contagio“. L’avviso, stilato tramite il comando della Polizia locale (consultabile integralmente cliccando qui) riporta l’attenzione su aspetti quali la distanza interpersonale, l’ingresso ad un numero limitato di clienti, in base alle esigenze e alle caratteristiche dei locali, la consumazione al banco solo se la distanza di almeno un metro può essere garantita, il divieto assoluto di offrire la consumazione a buffet. Le sanzioni amministrative, per il mancato rispetto delle regole, vanno da 400 a 3000 euro e in casi specifici possono condurre anche alla sospensione dell’attività.
“Si raccomanda a tutti il rispetto delle regole – conclude Casali – per il nostro bene e per quello degli altri”.
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