Luino | 4 Maggio 2020

Miglio: “Dall’area Stazione un progetto di rigenerazione urbana per rilanciare Luino”

L'assessore al Territorio risponde alle critiche degli appartenenti a "Proposta per Luino". "Dal PGT un'occasione straordinaria per ripensare la nostra città"

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Stupisce leggere commenti sulla stampa locale da parte di Gruppi Consiliari  – e quindi da parte di addetti ai lavori – circa una presunta poca trasparenza nell’approvazione del PGT di Luino, quando i nostri uffici e i professionisti incaricati si sono prodigati con schemi esemplificativi e per pubblicare tempestivamente sul sito del Comune ogni fase e dettaglio progettuale man mano che il lavoro avanzava”.

Esordisce così l’assessore al Territorio, Alessandra Miglio, in merito all’intervento della lista “Proposta per Luino”, creatasi poco prima dell’inizio della pandemia e che correrà alle prossime elezioni amministrative autunnali, che ha criticato apertamente l’amministrazione comunale sul PGT e nello specifico sul futuro dell’area stazione.

Il Comune di Luino – continua Miglio -, grazie all’impegno del segretario e di tutto lo staff amministrativo, è stato tra i primi a sperimentare con successo Commissioni e seduta consigliare in teleconferenza ausiliata dal ‘montaggio’ tipo televisivo proprio per permettere la consultazione per parti e per argomenti delle sedute. Ma a questo punto è anche necessario restituire una chiara informazione alla comunità tutta che comunque ha il diritto di avere regole aggiornate e in tempi certi”.

“Il PGT, il piano di governo del territorio, si chiama così perché dopo la riforma costituzionale del 2001 la materia dell’urbanistica è diventata ‘governo del territorio’ e Regione Lombardia nel 2005 ha promulgato una legge per sostituirlo al precedente strumento, il “Piano Regolatore” – spiega l’assessore al Territorio -; tuttavia essendo la materia tra quelle cosiddette ‘concorrenti’ tra Stato e Regioni, la legge regionale ha dovuto mantenere alcuni processi, alcuni passaggi burocratici per rispettare la legge quadro nazionale urbanistica che ancora resta quella del 1942, la nota n. 1150: ecco che il ‘piano di governo’ è sì un piano di strategie, di schemi, di indirizzi, uno strumento per tradurre nel concreto le politiche di sviluppo territoriale, ma è anche ‘innestato’, diciamo così, sulle vecchie procedure che comportano la necessità di rispondere puntualmente e con singole votazioni del Consiglio ad ogni osservazione; ne sono pervenute 70 e ognuna di loro è stata appunto votata in teleconferenza con una maratona di circa sette ore”.

L’invito a tutti è però quello di consultare i video utilizzando i tools appositamente creati per agevolare l’ascolto di vari interventi e argomenti, quindi di esplorare il sito con le varie sezioni dedicate sia agli obiettivi di politica territoriale, alle grandi strategie che ai dettagli appunto delle osservazioni proposte”, prosegue ancora Miglio.

“Sul punto della opportunità di approvare uno strumento così importante a fine mandato – afferma ulteriormente l’assessore -, come noto agli addetti ai lavori, la legge pone precisi termini – certo non perentori – esattamente novanta giorni dalla scadenza del termine delle osservazioni per approvare il PGT; per cui, avviato per tempo il procedimento di approvazione, non si poteva andare oltre la data del 21 aprile.

Tra le critiche si sollevano perplessità ma non ci si risparmia anche nell’evocare disastri territoriali per possibili progetti di recupero del complesso della Stazione di Luino – va avanti Miglio -. Niente di tutto ciò, anzi fa specie che proprio da parte di chi afferma di promuovere la valorizzazione di luoghi, spazi ed aree pubbliche non sappia cogliere nel PGT approvato il ritrovato entusiasmo da parte delle Ferrovie Italiane per mettere la giusta attenzione anche a Luino; ricordiamo che RFI sta lavorando nei principali capoluoghi e centri urbani sollecitata da amministrazioni di diversa appartenenza politica in quanto è ormai consolidata l’idea, il convincimento, che i luoghi delle stazioni, le aree ferroviarie, sono un’occasione straordinaria per ripensare le nostre città e quindi perché a Luino dovremmo dimenticarcene conservando immagini inguardabili come il disfacimento graduale dei magazzini della V locale e il tetto sfasciato dei depositi doganali?”.

“Già, ma in proposito cosa prevede il PGT di Luino, quali disastri – si domanda ancora l’assessore -? Nel PGT abbiamo proposto a RFI di approntare un masterplan, un progetto intermedio tra il PGT e le autorizzazioni edilizie, perché insieme si possa ragionare e valutare opportunità e scenari di recupero, restauro, rifunzionalizzazione, in una parola, si possa attuare un programma di rigenerazione urbana e non in deroga – come la più recente legge regionale permetterebbe (LR 18/2019) – bensì condividendo il progetto collaborando con il Comune”.

Ora che il PGT è approvato, quella collaborazione potrà essere attuata per studiare insieme il processo di rigenerazione assicurando così un disegno il più possibile condiviso in termini di scenari per la mobilità – commenta ancora sul punto Miglio -, ma anche su come rianimare e valorizzare al meglio il patrimonio storico architettonico del complesso ferroviario di Luino che non ha, ricordiamolo, solo il volto rivolto su piazza Marconi, ma ha anche un’altra faccia quella che guarda alla valle del Tresa, su via Don Folli: in pratica un’occasione unica per coniugare due parti della città che oggi non si parlano tagliate come sono dalla linea ferroviaria e che necessariamente fanno percepire il dietro la stazione come un retro, un luogo di abbandono, pericoloso e fonte di preoccupazione.

“Il masterplan necessariamente dovrà coinvolgere il ‘sistema Luino’: sarà un progetto che terrà conto dei progetti di rinnovamento urbano, lungolago, Lido, impianto portuale, ma che impegnerà RFI ad attuare il sottopasso di via Carnovali, cantiere previsto nel 2021, ad agevolare le infrastrutture per la mobilità dei passeggeri, come il possibile trasferimento del terminal bus nelle aree retrostanti il fascio binari, come il restauro degli immobili a partire dal Palazzo Viaggiatori per il quale è già in corso un primo progetto di collaborazione sospeso proprio in ragione di acquisire una più chiara visione di insieme. Il PGT permette certamente ad RFI di coinvolgere operatori privati mutuando le procedure che il Gruppo FS ha in corso in tutta Italia ma solo nel rispetto degli impegni previsti nelle regole stabilite nel piano di governo e quindi sulla scorta di un disegno organico e condiviso”, conclude Miglio.

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