“Negli ultimi due giorni ho lavorato, su segnalazione del presidente dei Comuni frontiera, Massimo Mastromarino, e dei sindacati, per modificare il decreto del Ministero delle infrastrutture sul rientro dall’estero e l’obbligo di quarantena“, dichiara il senatore del Partito Democratico, Alessandro Alfieri.
“Abbiamo risolto la questione e ora le deroghe sono chiare – continua il senatore -: i frontalieri al rientro in Italia dopo il lavoro non sono tenuti né alla comunicazione alla locale azienda sanitaria né alla quarantena. Abbiamo inoltre ottenuto ulteriori modifiche al decreto per quanto riguarda la mobilità: sono state infatti introdotte indicazioni alle autorità di frontiera per rendere più scorrevole il passaggio del confine dei frontalieri.
“Ora siamo al lavoro per modificare il Decreto economico del Governo – conclude Alfieri- ed estendere anche ai lavoratori italiani nella confederazione elvetica, che non possono lavorare a causa delle restrizioni imposte per fermare il contagio, alcune delle tutele previste per chi in maniera simile Italia sta subendo lo stop forzato. É già pronto in questa direzione un emendamento a mia firma”.
Negli scorsi giorni, a sollevare il problema legato al contagio di ritorno, durante questa emergenza Coronavirus, è stato l’avvocato varesino Furio Artoni, al quale aveva risposto, a sua volta, il deputato del Movimento 5 Stelle, Niccolò Invidia. Il nodo da sciogliere è quello della tutela sanitaria da parte delle autorità italiane nei confronti dei frontalieri che ogni giorno varcano il confine per andare a lavorare.
© Riproduzione riservata
Vuoi lasciare un commento? | 0