Economia | 6 Dicembre 2019

Piccoli investimenti in Borsa? Possibili con i CFD

I Contracts for Difference sono strumenti finanziari derivati. Come tutti gli strumenti, i CFD non indicano un asset concreto, ma un contratto relativo ad un asset

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Quando si parla di mercati finanziari si parla di un settore nel quale poter investire su determinati titoli, siano essi azioni di una società, commodities (ovvero materie prime), valute o criptovalute.

Tutti questi sono titoli, ovvero merce finanziaria, sulla quale si può operare in virtù dei suoi cambiamenti di prezzo. Le operazioni finanziarie non sono altro che, in definitiva, previsioni sulle variazioni dei prezzi di un titolo.

Fino a qualche anno fa, i mercati finanziari erano chiusi in se stessi, accessibili unicamente a chi deteneva il possesso di grossi capitali. Società di investimento, banche, fondi o grossi milionari erano i principali player nel settore. Si tratta di una diretta conseguenza del fatto che, in finanza, è la quantità che fa la qualità dell’investimento.

In altre parole, anche se un titolo come le azioni Enel, ad esempio, si presentano con una quotazione di 6,50 euro l’una, ciò non significa che la soglia per entrare nel mercato è altrettanto bassa.

Entrare nel mercato: il capitale richiesto

Se si vuole entrare direttamente nel mercato, i requisiti di ingresso sono estremamente elevati. In generale si può affermare che, a meno che non si hanno a disposizione centinaia di migliaia di euro, pensare di investire in un qualsiasi titolo è pura follia.

Per entrare direttamente sul mercato, infatti, è necessario rivolgersi ad una banca. Ogni banca presenta costi di commissione per ogni singola operazione: essi si compongono di spese di ufficio, spread, etc. In generale le commissioni per le operazioni sui titoli italiani ammontano a circa 10 euro.

Ammettiamo che vogliate acquistare 1000 azioni Enel, pertanto investite 6500 euro circa, più 10 di commissione iniziale. A questo punto si può optare per una soluzione a lungo termine o una soluzione a breve termine:

Investimento sul lungo termine: i dividendi

Gli investimenti a lungo termine, specialmente per quel che riguarda il mercato azionario, non possono non prendere in considerazione l’opzione dei dividendi. Si tratta di percentuali di utili che la società distribuisce periodicamente tra gli azionisti.

Raramente i dividendi superano la decina di centesimi per azione, il che vuol dire che su 1000 azioni Enel, se tutto va per il meglio e la società rilascia dividendi, si possono ricavare 100 euro per trimestre.

Investimento sul breve termine: la speculazione

Un’altra possibilità è invece l’investimento sul breve termine, o l’investimento speculativo. Avendo previsto che il titolo Enel salirà a quota 7 euro nelle prossime due settimane, si apre una posizione sempre su 1000 azioni, investendo 6510 euro.

Dopo due settimane le 1000 azioni valgono 7000 euro: pagate la commissione alla banca (altri 10 euro) per chiudere la posizione e incassate i profitti di 480 euro.

Piccoli investimenti in Borsa: i CFD

Se non avete a disposizione migliaia di euro, allora la soluzione ha un nome ben preciso: CFD.

I CFD (Contracts for Difference) sono strumenti finanziari derivati. Come tutti gli strumenti finanziari, i CFD non indicano un asset concreto (azioni, valute, materie prime, etc.), ma un contratto relativo ad un asset. In questo modo l’investitore non diviene possessore di un titolo o di una posizione di acquisto.

L’investitore di CFD è colui che, tramite questo strumento, stipula un contratto (digitale) con il broker emittente di CFD, su di un titolo a cui il CFD fa riferimento.

Il contratto è semplice: si investe sul rialzo (long) o sul ribasso (short) di un titolo il cui prezzo è immediatamente riflesso dal CFD. I CFD Enel, ad esempio, hanno il medesimo prezzo delle azioni Enel.

Chi investe in CFD, non solo può realizzare piccoli investimenti in Borsa, ma, soprattutto, si risparmia tutti i passaggi intermedi. Con i CFD le operazioni sono di gran lunga più semplici: apertura della posizione (cioè del contratto), chiusura del contratto con relativo accredito dei profitti o addebito delle perdite.

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