Varese | 2 Aprile 2019

I Carabinieri di Luino arrestano il boss dello spaccio nei boschi di Valganna

Si tratta di un trentenne marocchino trovato a Boarezzo sabato con addosso duemila euro, dieci franchi, mezzo etto di cocaina ed eroina brown

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È un grande risultato quello ottenuto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Luino, della stazione di Marchirolo e i Carabinieri Forestali di Luino e Cunardo nella giornata di sabato e annunciato oggi.

Nel corso dell’operazione, che si è svolta in prevalenza in località “Fontanelle”, sono stati impiegati 15 militari che hanno svolto un lungo appostamento dalle prime ore dell’alba, allo scopo di sorprendere gli spacciatori in un bivacco che era stato segnalato come postazione attiva di spaccio. Qui è stato arrestato A.P., marocchino e clandestino, pregiudicato e senza fissa dimora il capo dell’organizzazione dello spaccio nei boschi dell’Alto Varesotto, che aveva contatti con la base logistica di Corsico, in provincia di Milano, da dove veniva la maggior parte della droga.

“A Boarezzo venerdì, dopo i primi tentativi andati a vuoto – racconta il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Luino, Alessandro Volpini -, abbiamo capito che dovevamo tornare. Così abbiamo riprovato sabato, ed è stata un’intuizione corretta. Lo abbiamo sorpreso dopo un appostamento nei boschi della Valganna, nei pressi di un bivacco dove era solo, con addosso circa 1600 euro in contanti e dieci franchi (questi significativi per tipologia di clienti, ndr). Oltre ai soldi aveva con sé anche mezzo etto di cocaina, 27 grammi di eroina, un bilancino di precisione e quattro telefoni cellulari“.

“Si tratta di un personaggio molto discutibile e violento – continua il Capitano Volpini -, e a suo carico aveva già un’estorsione a danni di una donna 35enne tossica che, non avendo i soldi per pagare, è stata picchiata dal capo. Il 30enne è stato violento anche in altre situazioni con escursionisti e boscaioli, che lo avevano descritto come scaltro e sfuggevole. Sperare di aver concluso l’indagine è ancora presto, ma l’auspicio è che si arrivi ad un netto ridimensionamento dell’area di spaccio. Per questo invitiamo i cittadini a segnalare tutte le altre postazioni di bivacco che vedono nei boschi. Dall’inizio dell’anno abbiamo setacciato almeno diciannove postazioni di spaccio”.

Oltre a quest’arresto vi sono stati altre sei fermi, sempre per l’operazione Maghreb 2, anche a Milano. “Prosegue così la nostra lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nei boschi – afferma il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Varese, colonnello Claudio Cappello -. Abbiamo ricevuto grande gratitudine da parte degli amministratori locali, che si sono complimentati con il lavoro fatto dal capitano Volpini e dai suoi uomini (compreso il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, ndr). Teoricamente abbiamo disgregato la banda di spaccio. Senza proclami, ma stiamo creando loro grandi problemi”.

Così, proseguono ancora le indagini e le operazioni nelle aree boschive dell’Alto Varesotto da parte dei Carabinieri di Luino e dei Forestali, guidati dal capitano Alessandro Volpini, dopo la maxi-operazione delle scorse settimane, che ha portato all’arresto di numerosi spacciatori, e i ritrovamenti successivi prima nel territorio di Marzio e poi in Val Marchirolo, una decina di giorni fa, quando sono stati arrestati tre uomini e rinvenuti armi, una carabina Flobert, e quasi 200 grammi tra hashish, cocaina ed eroina.

L’ennesimo blitz da parte dei militari dell’Arma è stato messo in atto nei boschi di Castelveccana lo scorso 19 marzo, tra la frazione di Nasca e la cascata della Froda, territorio già battuto a inizio marzo, insieme alla zona tra Biviglione e Montegrino, quando i carabinieri avevano ripulito la zona e rastrellato alcune postazioni in cui gli spacciatori attendevano i loro clienti.

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