I boschi dell’Alto Varesotto continuano ad essere teatro di spaccio, nonostante la maxi-operazione che mercoledì scorso hanno condotto i Carabinieri della Compagnia di Luino, coadiuvati dalla Procura di Varese, ad eseguire venti misure cautelari tra la il territorio luinese, la Valganna, la Valmarchirolo e la Valcuvia, quattordici dei quali sono stati arrestati.
Questa mattina, infatti, all’alba, i militari dell’Arma luinese, insieme ai colleghi della Forestale, sono tornati a battere le aree boschive tra Marchirolo e Marzio e hanno trovato segni incontrovertibili dell’ulteriore presenza di spacciatori: diversi gli scontrini fiscali, emessi in questi giorni, e anche cenere calda presente in alcuni bivacchi all’interno del bosco.
I Carabinieri, così, hanno raccolto il materiale, che si andrà ad aggiungere a quello già refertato in fase di indagini, distruggendo i bivacchi presenti, costituiti da tende, coperte e tanto altro, con l’intento di far desistere i malviventi dal continuare a battere i boschi per vendere stupefacenti come hashish, marijuana, cocaina ed eroina.
Le bonifiche mattutine dei militari dell’Arma e dei Forestali tra la Valmarchirolo e la Valganna dimostrano quanto il problema dello “spaccio” nei boschi sia ancora concreto e difficilmente risolvibile, almeno nel breve periodo, a causa della sfrontatezza di questi delinquenti.
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