Da mercoledì mattina è entrata in vigore, nell’Alto Varesotto, l’ordinanza “anti slot” emessa dai sindaci dei comuni che hanno aderito, con il parere positivo dei loro consigli comunali, al regolamento che applica lo spegnimento della macchinette in tre fasce d’orario (dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21), con l’obiettivo di contrastare il gioco d’azzardo patologico.
Se in questi primi giorni, oltre alla curiosità e all’incredulità da parte di numerosi giocatori per la misura adottata dai 23 comuni del Distretto di Luino (Piano di Zona), non si sono riscontrati problemi presso i locali e gli esercizi commerciali, che al loro interno ospitano le macchinette, le associazioni di categoria e i gestori si sono mossi per tutelare i loro interessi.
È di questi giorni, infatti, la notizia che alcuni di loro (già perplessi nel mese di ottobre) abbiano fatto ricorso al Tar per richiedere la sospensione dell’ordinanza e, allo stesso tempo, chiedono anche un risarcimento per eventuali danni. I gestori, sin dall’inizio dell’iter burocratico che ha portato all’attuazione del regolamento e dell’ordinanza, avevano chiesto a più riprese un incontro ai sindaci interessati, eccezion fatta per Mesenzana che con il sindaco Alberto Rossi aveva scelto una strada diversa per “tutelare i propri commercianti”.
Dalle amministrazioni coinvolte, però, era stato affermato più volte che l’ordinanza non era stata portata a compimento per andare contro i gestori, ma per provare a risolvere il problema del gioco d’azzardo patologico. Ora i sindaci si stanno confrontando per decidere o meno se incontrare i gestori, con l’obiettivo di risolvere la situazione. In alcune situazioni, infatti, in tutta Italia, il Tar ha bocciato questo tipo di ordinanze emesse dai comuni.
Forse era meglio pensarci prima di arrivare a questo punto e di sparare sentenze contro chi decide diversamente….adesso aspetto solamente il commento di chi sarebbe dovuto venire a fare propaganda contro a Mesenzana