Laveno Mombello | 24 Gennaio 2019

Laveno Mombello, la Lega torna all’attacco sulla questione gazebo: “Negata ancora l’occupazione del suolo”

Il segretario della sezione locale, Riccardo Bianchi, si rivolge nuovamente al sindaco: "Ancora una svista? Per noi discriminazione politica"

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Aveva parlato di “ostracismo politico” il segretario della Lega di Laveno Mombello, Riccardo Bianchi, quando lo scorso ottobre la sezione locale del Carroccio si era vista negare il consenso dal comune per presenziare sul suolo pubblico con il tradizionale gazebo. Un caso spiacevole ma risolto nel giro di poco con una dichiarazione del sindaco Ercole Ielmini, il quale intervenendo sulla vicenda aveva ricondotto il tutto ad svista e ad un disguido tecnico da parte degli uffici.

Un caso solo apparentemente risolto però, perché oggi la problematica pare essersi ripresentata, tanto che Bianchi, ancora una volta, ha fatto ricorso ad un comunicato per esprimere nuovamente le sue perplessità a riguardo. “Anche l’ultima richiesta di occupazione di suolo pubblico, per la posa del classico gazebo, non ha ricevuto alcuna risposta da parte del comune – si legge nella nota -. Cosa racconterà questa volta Ielmini dal suo palazzo d’inverno, ripeterà la barzelletta della svista? E’ del tutto evidente – scrive Bianchi – che il comune di Laveno vuole impedire alla Lega di manifestare liberamente il proprio pensiero. Detto in altre parole, la giunta levenese non vuole che qualcuno vada in piazza a raccontare alla cittadinanza gli scempi amministrativi compiuti dal sindaco, bomba ecologica compresa”.

Lo sfogo del segretario locale si sviluppa poi con l’accuso di discriminazione politica rivolta sempre al primo cittadino, in riferimento a quanto avvenuto di recente in merito allo svolgimento di un’analoga attività di propaganda tenuta però dal Partito democratico. “Come mai al Pd – si chiede il segretario – è stata rilasciata l’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico per la manifestazione del 12 gennaio, quando la domanda è stata protocollata il 4 gennaio, cioè solo otto giorni prima? Il regolamento prevede il rilascio dell’autorizzazione dopo aver presentato la domanda trenta giorni prima. A questo punto – sottolinea Bianchi – considerato che il regolamento comunale in materia è a dir poco lacunoso, non è da escludersi una prova di forza, che porterebbe a posare ugualmente il gazebo e a dare inizio ad una disputa legale”.

E’ chiaro dunque che la questione allo stato attuale pare tutt’altro che chiusa, mentre il segretario leghista allega infine alla sua nota un ulteriore riferimento alla difficile convivenza che pare dominare il confronto tra schieramenti diversi nella città lacustre: “Si tenga peraltro presente che le minoranze lavenesi sono state condannate subdolamente al silenzio, da parte dell’attuale minoranza, in seguito alla scellerata scelta politica di ridimensionare lo spazio loro destinato sull’Informatore Comunale, lasciando un piccolissimo quadratino in cui la minoranza ha ben poco da dire, visto le pochissime righe a disposizione. Grazie per l’altissima lezione di democrazia!”.

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