Marchirolo | 21 Dicembre 2018

A Marchirolo nasce un centro culturale islamico

La struttura, interessata da lavori di messa a norma, è sita nel centro del paese. Il sindaco Busti: "Fine culturale, tutto in regola. Il comune non c'entra nulla"

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Sta creando dibattito e anche qualche polemica la notizia della nascia della sede dell’associazione culturale islamica varesina (ACIF), nel centro cittadino di Marchirolo, soprattutto sui social network, dove alcuni residenti hanno espresso le loro perplessità sulla nascita di questo centro culturale islamico.

Ad intervenire, per rassicurare tutta la comunità del paese, è direttamente il primo cittadino, Dino Busti: “Voglio tranquillizzare tutti quei cittadini che in questi giorni si stanno scagliando contro questa apertura. Il comune non c’entra nulla, la struttura è stata venduta da un privato ad un altro privato. Si tratta di un manufatto che grosso modo, al massimo, potrà contenere venticinque persone. È stato acquistato con un regolare atto notarile da parte di un uomo tunisino con cittadinanza francese che risiede a Viganello, in Canton Ticino. Il fine, che è quello culturale, prevede che l’edificio ospiti l’ACIF, e nello statuto ho letto che non vi sono fini di lucro, che è apartitica e apolitica. Niente di diverso da tante altre associazioni presenti in tutto il territorio nazionale, grazie agli articoli 3 e 19 della Costituzione Italiana”.

L’amministrazione Busti, infatti, non può far altro che prenderne atto e dovrà dare l’autorizzazione all’apertura, solo dopo aver effettuato le verifiche di messa a norma dello spazio. Proprio per questa ragione sono in corso i lavori di sistemazione dell’edificio.

Il nostro compito – continua Busti – sarà quello di accertare che le opere realizzate corrispondano ai parametri stabiliti per legge. Diremo, in quella circostanza, studiate le misure del locale, quante persone potranno entrare, ma credo che si tratti di un’associazione plurale e aperta, quindi non penso sia necessario avvisare l’Onu”, chiosa il sindaco ironicamente.

A Marchirolo ci sono altre due congregazioni – spiega ancora Busti -: si tratta di ‘Uomini Nuovi’ e degli ‘Evangelici’, che operano sul territorio da oltre quarant’anni, una in via Mazzini 45 l’altra in via Pellini 4. Non abbiamo mai avuto alcun problema, come presso ‘Casa Margherita’, dove ospitiamo una decina di mamme e figli, provenienti prevalentemente dall’Africa subsahariana. Credo sia ora che le problematiche e le criticità più ‘alte’, come l’immigrazione, non si debbano ripercuotere sulle comunità locali, anche nei casi in cui vengano aperte associazioni culturali”.

La sensazione è che il primo cittadino preferisca sapere che esista una piccola comunità islamica e sapere dove si trova, come tanti altri cittadini, che hanno salutato senza problemi la nascita di questa nuova associazione.

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