Luino | 25 Novembre 2018

Luino, “La festa di Santa Caterina e il suo falò rappresentano il territorio e le nostre radici”

In tanti presenti alla processione e il falò in riva al lago. Oggi la festa proseguirà con mercatino, messa e pranzo in oratorio. Nel pomeriggio giochi a premi

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Ieri sera, dopo la Santa Messa celebrata dal Prevosto di Luino, don Sergio Zambenetti, si è tenuta la processione sino al lungolago con la statua di Santa Caterina a Colmegna, frazione del paese lacustre. Coinvolgente è stata la benedizione della popolazione, del lago e del falò, che ha visto una grande partecipazione da parte di tanti luinesi.

“Ogni anno assisto alla festa di Santa Caterina e al suo falò, convinto che rappresentino il nostro territorio e le nostre radici – afferma il vicesindaco di Luino, Alessandro Casali -. Trovo sia fondamentale conservare le nostre tradizioni”.

La festa proseguirà per tutta la giornata di oggi, domenica 25 novembre: a partire dalle ore 10, il mercatino di Santa Caterina è allestito all’esterno della chiesa, dove rimarrà a disposizione dei passanti fino al primo pomeriggio. Alle ore 11 Santa Messa del II di Avvento e alle 12.30 pranzo in oratorio. Dopo il pranzo, il momento riservato come ogni anno al gioco a premi.

Un tuffo nella storia della Chiesa. La prima menzione della chiesa, con intitolazione a Santa Caterina, risale al 1526; in quell’occasione, fu ribadito l’obbligo del curato di Agra, paese a monte di Colmegna e sede parrocchiale da poco istituita, di celebrar messa nell’oratorio del borgo posto sulla riva del lago, allora ancora semplice sussidiaria. Più antica menzione di un edificio sacro a Colmegna risale al 1150 circa, ma con differente intitolazione a San Salvatore.

In attesa di ulteriori prove documentali, la continuità tra i due luoghi di culto, ancorché suggestiva, non è dimostrata. In ogni caso, la chiesa attestata nel 1526 (e quindi di fondazione almeno quattrocentesca) corrisponde a quella che fu visitata dal Card. Carlo Borromeo nel 1574 e, quindi, da suoi delegati nel 1578. La chiesa s’innalza su un alto sagrato, un tempo area cimiteriale, al margine dell’abitato, in bella posizione per il panorama sul bacino centrale del lago Maggiore. Da menzionare il generoso lascito del 1874 di Henry Wynne, villeggiante nella località e già capitano della guardia privata della regina Vittoria d’Inghilterra.

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