Milano | 14 Agosto 2018

“Impegno reciproco con le imprese di food delivery per tutelare i riders. Lombardia prima in Italia”

Impegno per riconoscimento dell'equo compenso, corsi di sicurezza stradale e lavorativa ed ulteriori coperture assicurative per infortuni e spese mediche

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Su proposta dell’assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli, sono state delineate le linee guida della delibera approvata dalla Giunta regionale relativamente ai protocolli di impegno reciproco con le imprese di food delivery.

Si tratterà di garantire l’impegno delle società di food delivery al riconoscimento dell’equo compenso ai rider; fornire ai lavoratori l’adeguata formazione sulla sicurezza stradale e sul lavoro; tutelarli con ulteriori coperture assicurative per infortuni e spese mediche rispetto a quelle già riconosciute; evitare che gli eventuali ranking reputazionali siano vessatori da parte delle imprese, soprattutto quando l’indisponibilità del lavoratore è dovuta a cause di forza maggiore o a malattia.

Così l’azione promessa dall’assessore Rizzoli sul tema dei rider diventa una realtà: l’amministrazione regionale, oltre agli accordi con le aziende, si impegna a finanziare la formazione sulla sicurezza sul lavoro in un contesto sociale inedito e di estrema flessibilità e ad incoraggiare con un contributo ogni raider che voglia costituire imprese sociali o cooperative per la mutua gestione di servizi e tutele. Dal canto loro, le imprese, per la costituzione di questi soggetti, si sono impegnate a riconoscere contributi una tantum ai lavoratori più impegnati continuativamente nel settore. Questa formula si ispira ad alcuni aspetti dei modelli di “Umbrella Companies” sperimentati all’estero, ma utilizzando gli strumenti giuridici propri e già esistenti del nostro ordinamento.

“Con questa delibera la Regione Lombardia ha compiuto per prima in Italia un passo concreto sulla questione rider ha sottolineato l’assessore Rizzoli -. Nelle scorse settimane abbiamo assistito a petizioni di principio, prese di posizione, programmi fantasiosi, ma nessun fatto. Noi crediamo che la soluzione di questo problema passi per un approccio non dirigista ma partecipativo con il maggior numero possibile di operatori del settore, perché solo così si possono stabilire misure immediatamente realizzabili e fruibili, senza calcoli politici o propagandistici”.

Solo prestando attenzione al bilanciamento fra gli interessi dei rider e quelli delle imprese, nel rispetto delle competenze regionali – ha concluso l’assessore -, si possono migliorare le tutele e insieme salvaguardare i posti di lavoro. Per questo le linee guida tracciate dalla delibera del 23 luglio sono frutto dell’ascolto reciproco fra la Regione e gli operatori, che abbiamo più volte incontrato nelle scorse settimane”.

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