Alto Varesotto, valichi secondari aperti di notte. La decisione del Consiglio federale

I valichi di confine minori in Ticino resteranno aperti la notte: questo quanto deciso nella giornata odierna dal Consiglio federale. Il Governo ha inoltre precisato che i presidi di confine saranno muniti di barriere chiudibili in caso di necessità, come ad esempio nel caso di operazioni di ricerca effettuate dalla polizia, e dotati di un sistema di videosorveglianza che possa monitorare il transito dei veicoli.

Tra le motivazioni addotte dal Consiglio federale, come si legge nella nota stampa dell’Amministrazione federale delle dogane, il risultato delle rilevazioni effettuate nel corso della chiusura sperimentale. Tale chiusura, effettuata su tre valichi, tra cui quello presente nel comune di Cremenaga, non è risultata, infatti, incidere in misura rilevante sul tasso di criminalità in Ticino. “Tantomeno – afferma l’Amministrazione federale delle dogane – vi sono indicazioni che una chiusura a livello cantonale possa ridurre la criminalità transfrontaliera”.

L’esecutivo, consapevole dell’importanza del confine meridionale per la sicurezza, ha deciso di adottare altre misure, rilevando, inoltre, che negli ultimi anni sono anche stati intrapresi provvedimenti per garantire la sicurezza nel cantone, come il rivisto accordo in materia di polizia con l’Italia permette una migliore collaborazione transfrontaliera.

Una buona notizia, dunque, per l’Alto Varesotto dove, la decisione relativa alla chiusura dei valichi secondari aveva suscitato diversi malumori. In concomitanza con l’avvio della fase sperimentale, infatti, i sindaci del territorio del Piambello ed il presidente della Comunità Montana avevano organizzato un sit-in al valico di Cremenaga per “rappresentare” il proprio dissenso, che ha mobilitato anche la politica sia a livello locale che a livello regionale.