Anche Silvio Aimetti, candidato alle prossime elezioni regionali nella lista Gori Presidente, interviene sul tema dei frontalieri e della competitività del sistema delle imprese nelle zone di confine dell’Alto Varesotto. Con dichiarazioni scritte e un video pubblicato su Facebook, Aimetti ha affermato che “Per la competitività della nostra provincia e Regione non serve assistenzialismo. Basta parlare di ZES, Zone Economiche Speciali: servono meno burocrazia, più efficienza e più investimenti e per i frontalieri una tutela vera con un accordo con la Svizzera, senza rincorrere chi vuole tornare a barriere e chiusure culturali”.
Poi un riferimento ai diretti interessati: “Anch’io sono stato un frontaliere per un certo periodo della mia vita. La Svizzera è sicuramente una nazione organizzata, però noi dobbiamo farci valere di più per tutelare i nostri lavoratori, per salvaguardare i ristorni, ma soprattutto per arrivare ad un accordo chiaro con la Confederazione Elvetica per i prossimi anni”.
Competitività è la parola chiave su cui la politica deve intervenire e su cui la Regione può fare molto. “Noi lombardi non abbiamo bisogno dell’assistenzialismo delle ZES – ha proseguito il candidato -, ma di un sistema più snello, con meno burocrazia e con regole chiare. In questo modo, la provincia di Varese e Regione Lombardia potranno diventare ancora più competitivi rispetto alla Svizzera e anche rispetto all’Europa”.
In conclusione Aimetti ha ricordato come, sempre a proposito di competitività delle imprese, nel programma politico di Gori sono inserite proposte che prevedono sgravi fiscali, con zero Irap per tre anni, per le start up innovative e anche la creazione in Regione di un Ufficio Bandi che aiuti le imprese ad accedere ai fondi europei, per andare in aiuto di un territorio che sta vivendo una situazione di crisi preoccupante, che ha portato alla chiusura di alcune aziende e alla perdita di posti di lavoro.
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