Luino | 17 Giugno 2017

Due mozioni, ma nessuna unitarietà a Luino: i frontalieri dividono maggioranza e minoranza

La mozione Taldone votata dalla maggioranza, contrari MIN e "L'altra Luino", mentre quella della minoranza è stata bocciata dall'amministrazione Pellicini

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Ancora una volta il tema dei frontalieri è stato protagonista del consiglio comunale di Luino, ieri sera, durante una seduta fiume durata oltre cinque ore. Più che sui contenuti relativi ai frontalieri, però, la questione trattata è stata prevalentemente politica, sia da parte della maggioranza che da parte della minoranza. Inusuale. Questo porta ad un’importante riflessione da parte degli addetti ai lavori: il peso politico di una mozione approvata in comune a Luino è discutibile se messa sul piano dell’accordo Italia-Svizzera e al trattato di Schengen sulla chiusura notturna dei valichi secondari.

Questo non è bastato e già a partire dallo scorso consiglio comunale si erano rotti gli equilibri tra la maggioranza e il capogruppo di minoranza Taldone, e la minoranza, il gruppo “L’Altra Luino” e il Min”. Un lungo consiglio comunale, quindi, che ha visto un acceso dibattito tra le parti sulle due mozioni sui frontalieri, una presentata da Taldone con l’appoggio del sindaco Pellicini, ed una presentata dalla minoranza, sulla scia di quella presentata in Regione dal consigliere Luca Marsico.

A presentare la prima, durante la seduta, è stato proprio il proponente Giuseppe Taldone che ha cercato in tutti i modi di convincere le minoranze a votare favorevolmente, cercando l’unanimità del consiglio comunale. “Sarebbe un bel segnale, non solo litigi e prove muscolari, per tutelare gli interessi della comunità”.

E’ Compagnoni, però, dopo una cronistoria di quanto avvenuto in queste settimane, con la politica varesina che ha fatto da padrona su questo tema, ad intervenire, ribadendo le posizioni del suo gruppo e sottolineando, secondo il suo parere, tutti i limiti di questa ricerca di unitarietà di intenti, quando nella scorsa seduta non era stata data la possibilità di intervenire alla minoranza. Per il medico luinese l’operato del consigliere Taldone è stato impeccabile fino a qualche ora prima dello scorso consiglio comunale, momento in cui “è deragliata la buona volontà della mozione, lasciando spazio alla sudditanza politica che ha sostituito la libertà di azione del consigliere in qualità di rappresentante territoriale”. E’ proprio questa la critica mossa da Compagnoni a maggioranza e Taldone, per una questione “che neanche a costruirla in laboratorio sarebbe stata fatta così”. La prima mozione “Taldone”, infatti, riprendeva quella proposta dal compagno di partito in Regione, il forzista Luca Marsico, che il capogruppo de “L’Altra Luino” definisce “amico del territorio” e che “aveva contenuti chiari, netti e impossibili da non condividere. Ma sul più bello, la palla è finita in tribuna”, continua Compagnoni, “e tecnicamente il sindaco che chiede ritiro o sospensione della mozione ci sta. Non ci sta tutto il resto, le successive dinamiche di partito. L’obiettivo era quello di essere uniti su un tema così, e la vera mozione era la tua (ndr, riferendosi a Giuseppe), la prima che avevi presentato”.

Uno tra i punti della nuova mozione criticato fa riferimento all’uso delle tecnologie dei valichi, che i consiglieri Agostinelli e Compagnoni ricordano alla maggioranza essere già attive ed in gestione alla Compagnia della Guardia di Finanza di Gaggiolo. La maggioranza interviene nel dibattito con le parole del vicesindaco Casali che consiglia ai consiglieri Pd di rivolgersi al proprio governo per tutte le questioni relative all’accordo Italia-Svizzera, ma è Nogara che rimanda le accuse al mittente accusando il leghista di fare propaganda politica. “Difficile trovare accordi – spiega Nogara – quando non ci si sente liberi di ragionare con la propria testa. E’ stato molto ambiguo l’iter di Taldone per la presentazione della mozione sui frontalieri che evidenzia questa situazione di stallo che non ha portato alla condivisione di intenti. Solo la nostra mozione raggruppa tutte le indicazioni che sostengono territorio e frontalieri, senza pensare ad inciuci di partito”.

Prima del voto, arriva la richiesta di sospendere il consiglio di Compagnoni, per riunirsi insieme ai suoi consiglieri e al capogruppo MIN, e l’intervento sul tema del sindaco Pellicini: “La penso in maniera diametralmente opposta alla consigliera Nogara. Questa è solo un’ulteriore azione, tra quelle che ho già fatto, per riaprire il valico di Ponte Cremenaga. Credo che la mozione Taldone sia migliore di quella presentata da Marsico e chiedo al governo italiano di interessarsi delle questioni di confine, non solo quelle di Roma. Il governo ci deve supportare non sottovalutare la chiusura notturna dei valichi”. Il primo cittadino converge verso l’unica direzione in consiglio, che porterebbe al voto unanime della mozione Taldone, ribadendo che “la mozione del capogruppo Taldone è molto meglio di quella del consigliere Marsico”.

Interviene anche il consigliere proponente, Giuseppe Taldone: “Si fanno ricostruzioni, illazioni e supposizione, che denotano un’acredine di lotta politica. E’ un peccato, questo teatrino non fa bene a nessuno, la democrazia alla fine è fatta di numeri e sintesi. Sollevare questo polverone fa perdere, o vorrebbe far perdere la realtà delle cose. La mozione precedente non aveva i numeri per passare e sarei stato irresponsabile non raccogliere la richiesta del sindaco”.

E’ bagarre, poi, tra i banchi della minoranza: se da una parte Agostinelli dichiara come il voto alla mozione Marsico della Lega Nord in Regione Lombardia sia stato contrario, dall’altro Nogara accusa Taldone di esser stato lui protagonista del teatrino. A chiudere questo punto, prima del voto, è Compagnoni che ancora una volta parla di sudditanza politica dei consiglieri comunali nei confronti dei partiti. Votano a favore Taldone e la maggioranza, mentre si astengono Compagnoni, Nogara, Petrotta e Agostinelli.

La mozione sui frontalieri presentata dal MIN e dal gruppo “L’altra Luino”, invece, riceve il voto contrario della maggioranza, ma è l’assessore Castelli ad intervenire, accusando la minoranza che vuole “spaccare la maggioranza, dimostrando di essere limitata, per cercare solo lo scontro”. La bagarre dialettico-politica continua con accuse che le parti si fanno a vicenda, talvolta anche su questioni personali. Se Taldone dice di votare favorevolmente anche a questa mozione, presentata sui contenuti di quella portata in Regione Lombardia dal consigliere Luca Marsico, è Agostinelli a chiedere al capogruppo de “La Grande Luino”: “Ma da quando le mozioni si portano in Commissione? Perchè non hai portato anche la tua prima mozione in Commissione? Probabilmente non ci sarebbe stato tutto questo caos”. Il vicesindaco Casali, invece, non si spiega dove vuole arrivare la minoranza, dicendo a Compagnoni “che il tavolo della condivisione è fallito e che i partiti è un bene che ci siano”. Così, dopo qualche altra battuta, la capogruppo Ronchi dichiara il voto contrario della maggioranza “per questioni tecniche. E’ impossibile votare due mozioni sullo stesso tema nella medesima seduta”.

Insomma, un tema importante e condivisibile come quello dei frontalieri porta allo scontro e alla rottura in consiglio comunale. Le decisioni per l’accordo Italia-Svizzera e sulla chiusura notturna dei valichi secondari di confine non è di competenza del comune di Luino, eppure maggioranza e minoranza non trovano una condivisione di intenti ed il consiglio di ieri sera ha scritto sicuramente una pagina di storia politica locale sulla quale ci sarà da lavorare. Quantomeno per ricucire i rapporti tra gli attori protagonisti.

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