1 Novembre 2016

“Luinesi all’estero”: Serena Fiorillo a Londra lavora per un brand internazionale di calzature

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Torniamo a raccontare le tante esperienze dei “Luinesi all’estero”: oggi siamo andati Oltremanica, ancora una volta a Londra, dove abbiamo incontrato Serena Fiorillo. La rubrica ci sta portando a conoscere tanti concittadini che si sono trasferiti in terra straniera, creando agli occhi dei tanti abitanti sul territorio una grande curiosità. Mai potevamo pensare che ci fossero così tante persone in giro per il mondo, disposte a raccontare vite, esperienze e speranze, dopo aver deciso di abbandonare l’Italia per cercare un futuro migliore. Serena, che vive nella capitale inglese da oltre cinque anni, è Floor Manager del flagship store in Oxford Street, per Dune London, un brand internazionale di calzature di moda.

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Raccontaci di te… Quando sei andata via dall’Italia? Dove vivi?

Vivo a Londra da ormai 5 anni e mezzo. Arrivata qui nel marzo 2011 trovai un lavoretto in una caffetteria in centro per mettere da parte qualcosa mentre studiavo inglese a scuola. Dopo sei mesi di questa fantastica esperienza sono tornata in Italia per continuare i progetti che avevo lasciato in sospeso per via della partenza. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, mi sono resa conto che in quei mesi ero cambiata e cresciuta, quindi decisi di partire di nuovo per Londra e di restarci.

Quali motivi ti hanno portato a lasciare l’Italia?

Sono partita per migliorare il mio inglese, questa era la ragione principale. Solo successivamente la motivazione è trasformata in amore, l’esigenza di vivere la storia con il mio partner che ormai va avanti da 5 anni.

Di cosa ti occupi?

Dopo diversi lavoretti saltuari nei primi mesi e dopo due anni a realizzare borse in pelle con una piccola azienda londinese, ora lavoro nel mondo del retail. Sono Floor Manager del flagship store in Oxford Street, per Dune London, un brand internazionale di calzature di moda.

Come si svolge il tuo lavoro quotidianamente?

Quotidianamente sono responsabile delle vendite, controllare il piano e il team, trainando quest’ultimo a raggiungere il target giornaliero e assicurarsi che i clienti ricevano un eccellente servizio richiesto dalla compagnia. In oltre mi occupo di Visual merchandising, cambiando il display del piano e delle vetrine secondo gli standard richiesti. Una volta a settimana poi è mio compito mandare i report delle vendite e feedback in generale.

Hai avuto esperienze lavorative in Italia? Se sì, quali differenza hai riscontrato?

In Italia a parte qualche lavoro durante il periodo estivo nulla di rilevante.

Come ti trovi a Londra? Ti sei integrata nella società?

A Londra mi trovo molto bene, diciamo che integrarsi in una città cosi grande non è facile, se intendiamo la parola integrarsi come ad esempio in una comunità come quella luinese. Mi sono integrata e adattata a questo modo di vivere, questo è sicuro… è una vita frenetica e sempre occupata, dove il lavoro occupa gran parte delle giornate. Comunque mi sento ormai parte di questa città che mi ha dato tante possibilità e insegnato parecchio dal punto di vista umano e personale.

Quali difficoltà hai riscontrato?

Nessuna difficoltà in particolare a essere sincera, ma vorrei dare un consiglio a tutti i giovani incerti se partire o meno: un’esperienza all’estero forma il carattere e apre la mente, non focalizzatevi e non sedetevi mai per sentirvi comodi. Avere una nuova sfida, anche se si ha paura di affrontare lo sconosciuto, è fondamentale per tenere acceso quell’ardore che fa andare avanti i giovani e quindi una nazione. Questo è quello che è capitato a me.

In quali altri paesi hai vissuto? Come ti sei trovata lavorativamente parlando?

Ho vissuto solo in Inghilterra per il momento, chissà cosa riserva il futuro.

Ti manca qualcosa dell’Italia? Cosa?

Dell’Italia mi manca più di tutto la famiglia, il loro sostegno emotivo e vederli quotidianamente, anche se la tecnologia di oggi e i voli super cheap permettono di colmare questa mancanza abbastanza facilmente.

E invece, che progetti hai per il futuro?

Non solo continuare sicuramente la mia carriera nel retail e diventare Store manager, ma anche affiancare questo al crearsi una famiglia.

Pensi che un giorno tornerai in Italia?

C’e sempre una parte di me che sente il bisogno di tornare, non so se il futuro che mi aspetta sarà qui, in Italia o altrove. Quando penso all’Italia però mi viene un senso di malinconia, mentre se penso a una vita qui mi viene tanta voglia di vivere e di progettare il futuro. 

Dopo quelle a Marco ZanattaNicholas VecchiettiSilvia CamboniAlice GambatoFabio SaiMatteo Lattuada, Luciano AmadeiAntonio BuccinnàPatrizia DelleaFabiana SalaGiorgia ParodiEmanuele MaranoWilmer TurconiRoberto ZanaldiSerena FortunaMichel AndreettiGiuseppe Scalese, Francesca SaiIros BarozziRosita CordascoFederico FolciaAlessio BadialiMarco ChiminiMark Masneri, Maria Giovanna Folci, Chiara TepsichGabriele Romano, Cristian Massa, Mattia Stragapede e Roberto Brambini, questa è la trentunesima testimonianza della rubrica “Luinese all’estero”. Nelle prossime settimane continueranno le interviste ad altri luinesi che vivono e lavorano tra Europa, America, Africa, Asia e Australia.

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