22 Aprile 2016

Il trailer di “Corpo estraneo”, film tra idealismo cattolico e cinismo del mondo del business

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Amore, fede e potere nel conflitto tra idealismo cattolico e cinismo carrierista. Un ritratto senza sconti della Polonia e dell’Europa contemporanea. Arriva nelle sale italiane “Corpo estraneo”, l’ultimo film del maestro polacco Krzysztof Zanussi: da giovedì 5 maggio è nei cinema distribuito da Lab 80 film. Presentato al Toronto Film Festival 2014, il film racconta il conflitto tra l’idealismo cattolico e giovanile e il cinismo disinibito del mondo del business.

Amore, fede e volontà di dominio: Zanussi torna sui temi a lui più cari e racconta una vicenda in cui protagonista è il giovane Angelo. Giovane e fervente cattolico, incontra la polacca Kasia all’interno del movimento dei Focolarini: i due si innamorano ma, nonostante la passione per Angelo, lei decide di tornare in Polonia e di entrare in convento. Lui sceglie di seguirla e di starle vicino, sperando che la ragazza rinunci ai suoi propositi. Trasferitosi a Varsavia, trova lavoro in una multinazionale dove conosce Krystyna, la sua superiore, una donna cinica, disinibita e arrampicatrice che sottopone Angelo a ricatti e molestie, cercando di sedurlo, e non si fa scrupoli a renderlo capro espiatorio quando vengono a galla episodi di corruzione in cui lei è coinvolta. Quando Kasia farà definitivamente la sua scelta, Angelo si troverà schiacciato tra i suoi ideali e un amore irrealizzabile da una parte e la ferocia disumana dell’ambiente lavorativo dall’altra. Ma non sarà soltanto lui ad entrare in crisi  e veder vacillare le proprie convinzioni.

Ha detto Krzysztof Zanussi: “Il film, un dramma psicologico, racconta lo scontro tra il cinismo del mondo del business e l’idealismo della gioventù. La perversità della storia nasce dal fatto che ad essere perseguitato è un giovane uomo, un italiano, che è profondamente cristiano. Dall’altra parte c’è una donna emancipata che supera l’uomo in cinismo e brutalità. L’esito dello scontro è doppio: l’idealismo vacilla e il cinismo va in crisi, anche se resta lontano da una possibile conversione. Se alla mia età si torna dietro alla macchina da presa – conclude il pluri-premiato regista – è per una ragione: invitare a ritrovare un’integrità. Un cristiano non può venire a patti con le leggi di un’economia selvaggia, diventa un corpo estraneo. Dovremmo cercare di esserlo un po’ tutti, c’è bisogno di un nuovo anticonformismo coraggioso”.

Krzystztof Zanussi ha cominciato la sua carriera nel 1969 e ha realizzato oltre 30 film. Tra i riconoscimenti ottenuti il Premio alla Miglior Regia a Cannes nel 1980, con La costante, e il Leone d’oro a Venezia nel 1984 con L’anno del sole quieto.

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